A proposito di rifiuti e Osservatorio rifiuti zero a Terracina, il Wwf riprende in mano la lente. “La raccolta differenziata a Terracina – fa sapere gli ambientalisti di Gruppo attivo Litorale pontino – “è arrivata al 60% ma non si conoscono gli scarti di lavorazione della stessa”.
“A Terracina – si legge nel sito del gruppo – non viene effettuato alcun controllo sulla qualità del differenziato per cui verosimilmente la raccolta differenziata presenterà una grande quantità di materiale spurio. In base alla convenzione stipulata con il Conai i materiali differenziati forniscono un corrispettivo che dipende dalla percentuale di impurità presenti; nell’accordo Anci-Conai sono stabilite alcune fasce di qualità e quando il carico non rientra nemmeno nell’ultima fascia lo si rigetta, per la plastica per esempio impurità del 25% ne determinano non il riciclo ma l’avvio in discarica o peggio ancora in un inceneritore, per la carta basta una piccola quantità di impurità perché non venga avviata a recupero”.
Ecco quindi che il Wwf Litorale Laziale – Gruppo attivo Litorale Pontino – chiede un piccolo sforzo: “Rilanciamo la raccolta differenziata con una campagna di comunicazione (art. 5.02 del Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani) magari con una lettera da inviare a tutte le famiglie e le attività economiche nella quale vengano indicati gli impegni da rispettare insieme alle penalità cui si andrebbe incontro in caso di inottemperanza (art. 6.03 del Regolamento). E’ quanto avviene in tutti i comuni passati alla raccolta differenziata. Nella stessa comunicazione si presentino i dati distinti per materiali che motivano l’invio della comunicazione, con periodo di riferimento, azienda di conferimento, quantità lorda e quantità netta e si annuncino i controlli a campione o a tappeto che saranno eseguiti da personale indicato dall’azienda”.