Serve un patto col territorio perché Terracina possa diventare la città della salute. Lo dice Alessandro Di Tommaso, giovane candidato sindaco del Pd, che per il traguardo “Terracina 2026” promuove un compromesso con l’ambiente e la rete dei servizi socio-sanitari. Il benessere dei cittadini è al centro del suo programma di governo.
Stop a inquinamento ambientale e diseguaglianze sociali
“Se vogliamo – afferma – che la salute risponda alla definizione fornita dall’Organizzazione mondiale della Sanità cioè ‘stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, che consenta a ciascuna persona ed alla comunità tutta di realizzare appieno le proprie e le altrui aspettative’ è necessario eliminare dalla nostra città quelle che sono le fonti di inquinamento e le diseguaglianze sociali”. Questo è il punto di partenza dell’ambizioso progetto di città del benessere, essenziale, attorno al quale ruota tutto il resto.
Salute del cittadino, il sindaco primo responsabile
“Le politiche sanitarie vengono pianificate dalle Regioni – premette Di Tommaso prima di entrare nel merito – eppure la figura del sindaco continua ad essere individuata dalla legge come il principale responsabile della salute dei propri cittadini ed è per tale motivo che, come candidato a questa carica, mi sento cucito addosso la responsabilità di massima autorità sanitaria”.
Ribaltare la visione ospedalocentrica
Nel programma del giovane democratico, il tema della città del benessere ribalta la visione “ospedalocentrica”, insistendo sul potenziamento dell’assistenza primaria, in cui il medico di famiglia ha un ruolo fondamentale. “Sosterrò – dice – l’aggregazione e la cooperazione tra medici, finalizzata a semplificare l’intero percorso di cura del paziente e a favorire la riorganizzazione della continuità tra ospedale e territorio”.
Favorire la medicina a chilometri zero per le cure di prossimità
Consapevole che a Terracina la salute ha nell’ospedale Fiorini un punto di riferimento importantissimo, Di Tommaso ritiene che “vadano preservati e potenziati gli standard vigenti senza mai abbassare la guardia sulle politiche della Asl pontina”.” Ma l’ospedale da solo non basta – spiega – e dello stesso non se ne può più abusare: troppe volte abbiamo visto il pronto soccorso andare in tilt per gli eccessivi accessi dovuti a situazioni risolvibili in altra sede, troppe volte abbiamo assistito alla carenza di posti letto per la cura delle malattie croniche”. Per questo l’impegno del candidato sindaco del Pd “sarà rivolto al potenziamento di tutte quelle politiche sanitarie tese a valorizzare la sanità del territorio, la continuità tra ospedale, università e territorio e la loro integrazione in stretta sinergia con il fronte delle politiche sociali e il totale coinvolgimento dei medici di famiglia”. “Sono fiducioso – aggiunge – della cosiddetta medicina a chilometri zero per soddisfare, incentivando anche le cure di prossimità, i bisogni dei cittadini di Terracina”.
Azienda Speciale, realtà consolidata che va supportata
Il patto con il territorio promosso da Di Tommaso non può prescindere dalle politiche assistenziali locali e allora il discorso corre veloce verso l’azienda che a Terracina gestisce i servizi sociali. “Ritengo indispensabile per la riuscita di questo programma – sono le parole di Di Tommaso – che il Comune di Terracina torni ad assumere il ruolo di capofila nel distretto socio-sanitario per la garanzia di quelle risorse utili a ripristinare la cultura dell’assistenza che sia in grado di rispondere ai bisogni reali delle persone”. “Usciamo da 14 anni di risorse dilapidate in danno al terzo settore – torna a ripetere ancora una volta il candidato del Pd -: la vera sfida è tornare a valorizzarlo ricreando un sentimento di comunità. Questo mi impone di assumere un atteggiamento di grande equilibrio per non innescare inutili allarmismi”. “L’Azienda Speciale – chiarisce quest’ultimo passaggio – è una realtà consolidata nella gestione dei servizi sociali che va sicuramente migliorata e supportata nella sua attività. In questo momento siamo in una fase di grande rivoluzione delle politiche regionali in materia di assistenza e gettare all’aria un lavoro di anni sarebbe un errore strategico”.
Il mantenimento della salute in un ambiente sano
Il compromesso di Di Tommaso comprende ciò che garantisce il mantenimento della salute, ovvero la tutela, la preservazione e la conservazione dell’ambiente in cui si vive, traducibili “in controlli e verifiche della qualità delle acque e dell’aria, del tasso di inquinamento, degli stili e delle abitudini di vita legate anche alla mobilità ed al modo di vivere la città”. “Per fare qualche esempio direi: basta all’abbandono dell’eternit nelle nostre campagne – aggiunge -, basta scaricare i liquami nei fiumi, usiamo di meno la macchina e andiamo di più in bicicletta. Una città che punta alla salute dei propri cittadini e un luogo nel quali parchi e giardini sono curati ed accessibili a tutti, nella quale è possibile praticare ogni forma di sport per la presenza di impianti ed aree attrezzate”.
Terracina 2026, stanno tutti bene
Questa è la sfida di Di Tommaso per la città della salute, la città del benessere, la città in cui “poter dire davvero ‘Terracina 2026, stanno tutti bene’”.