Economia e imprese
Rubrica settimanale
di Ivan Simeone
i.simeone@virgilio.it
Con il periodo estivo, andiamo incontro ad alcuni importanti appuntamenti di carattere sociale, culturale e politico-economico, organizzati direttamente o indirettamente da Organizzazioni che si rifanno al mondo cattolico.
In questo momento mi vengono in mente il “meeting dell’amicizia dei popoli”(www.meetingrimini.org/edizioni/edizione-2024/) che si tiene annualmente a Rimini ad opera di Comunione e Liberazione e che quest’anno vedrà la sua 45° edizione; le “Settimane Sociali” dei cattolici in Italia (www.settimanesociali.it) che quest’anno celebrerà la sua 50° edizione e si terrà a Trieste e, ultima iniziativa varata quest’anno, il primo “Festival dell’Umano Tutto Intero”, organizzato a Roma in questi giorni grazie all’impegno dell’Agenda “Ditelo sui Tetti” (www.suitetti.org) nuovo importante network composto da diverse Organizzazioni sociali ed economiche di matrice cattolica.
Vi sono poi esperienze che nascono intorno ad alcuni importanti “punti di riferimento” come il Prof. Stefano Zamagni, il Prof. Leonardo Becchetti, il Prof. Luigino Bruni.
Abbiamo il Polo Lionello Bonfanti di Loppiano(www.loppiano.it) la Cittadella internazionale del Movimento dei Focolarini con un vero polo economico che guarda all’Economia di Comunione.
Queste sono solamente alcune delle tante esperienze oggi presenti ed operanti, iniziative apparentemente differenti tra di loro ma che hanno un unico denominatore comune: un desiderio di testimoniare il proprio essere cristiani nel quotidiano, ognuno con un proprio carisma. Cosa questa da poco?
Negli anni passati, vi erano queste e molte altre iniziative e si “sentivano”, si percepivano maggiormente presenti e permeate nella società, nel quotidiano, nel politico o –come si diceva qualche tempo fa- nel “pre-politico”; tutte queste esperienze avevano poi –chi più chi meno- uno “sbocco” politico istituzionale che permetteva loro di incidere con maggior vigore.
Avevamo una presenza organizzata di “Cattolici Popolari” nelle università con le proprie cooperative studentesche.
Oggi questo “rapporto” tra esperienza politica edassociazionismo è venuto a mancare o, almeno, si è tanto attenuato da essere ormai inconsistente nell’orientare le scelte. Una presenza sempre più “annacquata” nel politicamente corretto e nel soggettivismo politico e culturale. Tutti si muovono in solitaria. Una scelta voluta? Ma oggi ancora attuale?
Certamente tutto si evolve, tutto cambia e bisogna “guardare avanti” ed affrontare le nuove sfide che i tempi odierni ci pongono dinanzi. Bisogna ricreare un nuovo “patto” tra Associazioni, Movimenti, Istituzioni e “mondopolitico”. Non si può sterilizzare culturalmente tutta una esperienza, un Mondo.
Papa Francesco, sulla scia dei Suoi Predecessori pur con una visione differente, ha più volte evidenziato l’importanza di una presenza “attiva” dei cattolici nella Società, nelle realtà quotidiane. Parlando ai giovani del progetto Policoro, qualche tempo fa, ha evidenziato l’importanza e l’esigenza di una “buona politica”. Ed ancora, qualche anno fa, esortò i cattolici a “non rimanere alla finestra” ma impegnarsi e, nell’udienza generale del settembre 2023, Papa Francesco disse che “il cristiano è chiamato a sporcarsi le mani”. Potremmo continuare all’infinito.
Per non parlare poi dell’ambito economico, che va pari passo con quello politico.
Uno dei più importanti network è “The Economy of Francesco” (www.francescoeconomy.org/it) che vede raccogliere intorno a se molti giovani studiosi e stakeholder.
E quindi? Cosa manca?
Manca una visione d’insieme, manca una strategia operativa, manca la consapevolezza che non bisogna ripiegarsi su sé stessi ma “uscire fuori” ed affrontare i cambiamenti con la consapevolezza di dover fare ed essere una “buona politica”. Rammentiamoci sempre l’insegnamento di Péguy quando ci dice che “Lo spirituale giace sempre sul letto da campo del temporale.”
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