I cittadini insoddisfatti dall’incontro sulla Sep, tenutosi al Comune di Pontinia, alla presenza del sindaco Tombolillo. L’impianto ha riaperto e per l’amministratrice i miasmi sono minimi e adatti a una zona industriale.
Atteggiamento di chiusura e poca trasparenza. Questo quanto percepito dai comitati di Mazzocchio, Boschetto Gricilli e Macallé e il Fontanile, che il 18 novembre scorso hanno incontrato, presso l’aula consiliare del Comune di Pontinia, l’amministratore giudiziario della Sep Carmen Silvestri.
A richiedere l’incontro era stato il neo eletto sindaco della città, Eligio Tombolillo che ha diretto i lavori:
“Siamo rimasti esterrefatti nel vedere la dottoressa Silvestri accompagnata dall’avvocato dell’azienda – spiegano i comitati –. Non ci aspettavamo un atteggiamento di così forte chiusura”.
Di certezze, dopo questo incontro ce ne sono poche: tra queste la riapertura dell’impianto, nonostante un procedimento di revisione dell’autorizzazione integrata ambientale in corso in Regione e diverse prescrizioni che diversi enti hanno richiesto all’azienda.
“E’ assurdo – proseguono i comitati – che un’azienda che ha inquinato ed è stata sequestrata, nonostante non funzioni abbia la possibilità di riaprire. Va da sé che se ci sono delle prescrizioni richieste significa che ci sono quantomeno delle migliorie da fare. Si tratta di un’azienda in mano pubblica, non capiamo quindi perché ci sia così tanta necessità di tornare a farla funzionare e a fare lucro”.
I cittadini sono rimasti sconcertati anche dal modo in cui l’azienda, per tutto l’incontro, ha eluso le domande poste dai cittadini.
“Ci è stato detto – concludono i cittadini – che la Sep non puzza, in pratica che noi ci stiamo accanendo e che la situazione non è drammatica.
Poco dopo l’amministratrice Silvestri, tuttavia, ha ammesso che i miasmi possono esserci ma si tratta di una situazione adatta ad una zona industriale. Ci spiace che la stessa Silvestri non si renda conto che aveva davanti comitati rappresentanti anche delle comunità di Priverno e Sonnino, che nulla hanno a che fare con la zona industriale e che pure le puzze le sentono lo stesso”.
I cittadini hanno poi chiesto di sapere come erano stati spesi i quasi due milioni di euro pubblici inviati alla Sep dal Mise ma anche in questo caso hanno ricevuto risposte vaghe e una provocazione:
“L’avvocato dell’azienda ci ha detto dimostrare che la Sep puzza e che le puzze siano malsane. Insomma siamo al paradosso”.
I comitati ora promettono di alzare l’asticella dello stato di agitazione:
“Siamo pronti, nel rispetto della legge, a fare tutto quello che ci è concesso per rallentare i conferimenti nel caso in cui questi dovessero aggravare la situazione già pessima dell’impianto. Siamo infine già al lavoro per interloquire, anche attraverso il sindaco Tombolillo che ringraziamo, con la Regione Lazio e con il Gip che ha affidato la direzione dell’impianto alla Silvestri.
Se il rappresentante dello Stato a noi più prossimo non ci vuole parlare, andremo senza problemi altrove. Abbiamo già dimostrato di essere in grado di vincere battaglie giuste, la chiusura della Sep dopo l’inchiesta Smoking Fields ne è un esempio.”