Revisione del Piano Regolatore, Sermoneta chiede i fondi alla Regione

L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppina Giovannoli dà seguito alle linee di mandato approvate nel Consiglio comunale di insediamento, a giugno, e cogliendo le opportunità di un bando regionale ha deciso di chiedere il contributo per procedere con la revisione generale al piano regolatore e all’adeguamento normativo al Piano territoriale paesistico regionale approvato dalla Regione nel 2021, oltre alla legge regionale 38/99 per quanto attiene la zona agricola.
“Uno strumento fondamentale – ha spiegato l’assessore all’urbanistica Paola Macera – che ci consentirà di fotografare l’attuale situazione urbanistica adeguandola alle esigenze odierne, senza prevedere nuove espansioni residenziali ma puntando all’individuazione di zone a servizi destinati alla cittadinanza, provvedendo nel contempo al recupero delle aree degradate”.
“Sarà una occasione per dare risposta alle diverse realtà che convivono a Sermoneta: zone industriali, aree agricole, centro storico, il paesaggio collinare, le risorse naturali, soddisfare i fabbisogno dei cittadini attraverso servizi e spazi pubblici, diventare attrattivi per le imprese e per un turismo di eccellenza capace di valorizzare le risorse storiche e culturali di Sermoneta”.
Nella revisione generale del Prg saranno coinvolte diverse professionalità che si occuperanno anche di monitoraggio idrogeologico, urbanistica sotto l’aspetto normativo e legislativo, architetti paesaggisti.
“Sarà un processo partecipativo in cui saranno coinvolti naturalmente anche i cittadini, ma ciò che è importante sottolineare è che questo intervento, atteso da tempo, non vedrà risultati a breve termine”, prosegue l’assessore Macera: “sarà un lavoro lungo e attento di studio e programmazione, che va ad aggiornare l’ultima variante generale al piano regolatore risalente al 1983”.
“In oltre 40 anni dal 1983 Sermoneta ha subito diverse trasformazioni e profondi cambiamenti economici e sociali, sono cambiate le esigenze della nostra comunità: quindi occorre trovare soluzioni utilizzando metodi che rispondono alla fase storica che stiamo vivendo, che puntino alle nuove generazioni, agli spazi pubblici luoghi in cui si identifica la società civile, agli impianti sportivi e le aree verdi in cui lo spazio dell’individuo si relaziona con quello più ampio del gruppo, senza nuovo consumo di suolo”.