“Per noi si tratta di un’altra promessa mantenuta – commenta soddisfatto Carmine Palma, tecnico e titolare dell’Accademia Pugilistica Leone – che spunta uno degli obiettivi che ci eravamo posti. Questo progetto ci consentirà di perseguire ancora di più lo scopo che abbiamo come Palestra Popolare: avvicinare tutti allo sport abbattendo le barriere economico-sociali e puntando all’inclusione. E di farlo attraverso attività concrete e quotidiane, non con le chiacchiere. Il carcere è lo specchio della società ma più concentrato e anche da lì, e forse specialmente da lì, si riparte per una rieducazione e per un reinserimento nella società. Lo sport, in questo senso, può essere uno strumento prezioso. Non vediamo l’ora – aggiunge – di lavorare con la Casa Circondariale della città di Latina. Ringraziamo la direttrice e lo staff degli educatori che ci ha accolto con enorme professionalità e disponibilità”.
La squadra che si dedicherà al progetto è composta da 3 tecnici (Carmine Palma, Federica Forgione, Niko Bianchi); 1 Psicologa (Alessia Pontecorvi); 1 educatrice (Flavia De Marchis). Ognuno di loro, metterà a disposizione tutta la sua professionalità per il raggiungimento dell’obiettivo.
L’Accademia Pugilistica Leone, infine, fa sapere con enorme entusiasmo che questo percorso di condivisione diventerà un libro, “Storie di rinascite”, che racconterà le storie di alcune delle persone coinvolte dal progetto in modo che queste arrivino anche fuori da quelle mura.