E’ ripartito, dopo due rinvii per legittimi impedimenti, il Processo Reset a carico dei 30 componenti dei clan Travali e Ciarelli chiamati a rispondere dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti ed estorsione, il tutto aggravato dal metodo mafioso.
Un processo che ieri mattina, nelle aule del Tribunale di Latina, è ripartito con l’audizione del collaboratore di giustizia Andrea Pradissitto. Il 34enne, ex appartenente alla famiglia Ciarelli poiché sposo della figlia di Ferdinando detto Macù, ha risposto alle domande dei Pm e degli avvocati della difesa ripercorrendo quella che è stata la sua vita all’interno del gruppo criminale fino al 2021, anno nel quale ha deciso di iniziare a collaborare con la giustizia.
Pradissitto ha inoltre descritto i suoi rapporti con Renato Pugliese, conosciuto all’età di 15 anni e con il quale nel 2008 venne arrestato per un estorsione. “Andavano nei negozi del centro e lui prendeva senza pagare, diceva poi passa papà, di fronte agli occhi impauriti dei commercianti”. Dichiarazioni che poi hanno preso la via dei rapporti con gli altri gruppi criminale del capoluogo, tra cui i Di Silvio e i Travali. Proprio per quest’ultimi Pradissitto ha detto:”si erano presi Latina. Dopo le operazioni di polizia che avevano messo in ginocchio il clan Di Silvio, con facilità e riforniti da Gianluca Ciprian, si erano conquistati le piazze di spaccio nella zona dei pub e dei palazzoni in Q4. Processo che ripartirà con la prossima udienza fissata al 7 novembre.