Economia & Società, la nostra rubrica del mercoledì
a cura di Ivan Simeone
Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud
direzione@claai-assimprese.it
Una “politica migliore” è possibile?
Nei giorni scorsi si sono tenuti due importanti appuntamenti nazionali che, ai più, sono passati inosservati. Mi riferisco alla prima Conferenza programmatica del nuovo Movimento politico di ispirazione cristiana “INSIEME”, animato dal Prof. Stefano Zamagni e avente come riferimento culturale la scuola di Economia Civile, conferenza che si è tenuta a Roma e che ha registrato numerosi interventi tra cui l’intervento di apertura dello stesso Prof. Stefano Zamagni e di altri amici tra cui il Prof. Maurizio Cotta.
Secondo appuntamento, l’incontro della “Pubblica Agenda Sussidiaria e condivisa – Ditelo sui tetti”, con oltre settanta associazioni del laicato cattolico, che ha registrato una importante quanto significativa Lectio Magistralis di SER Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, e dell’intervento introduttivo del Cardinale Gualtiero Bassetti Presidente della CEI, ed a seguire di autorevoli personalità come il magistrato Alfredo Mantovano del Centro Studi Livatino, di Domenico Menorello coordinatore dell’Agenda e di rappresentanti di movimenti e associazioni. Quest’ultimo appuntamento ha certamente segnato un momento particolare per il nostro Paese, poiché era da tempo che la Chiesa italiana, ai suoi massimi livelli, non poneva in essere un momento di analisi e riflessione sull’attuale situazione dell’impegno sociale e pre-politico.
Due appuntamenti diversi, ma legati da una importante conseguenzialità: da una analisi pre-politica della “Pubblica Agenda Sussidiaria” ad un impegno politico diretto nella cosa pubblica di “INSIEME”.
Un caso? Certamente si, ma non possiamo fare a meno di notare che i due appuntamenti erano animati da primissime figure e autorevoli personalità del laicato cattolico e da un comune sentire che partiva da una rivitalizzazione del magistero sociale e, in particolare dagli insegnamenti sociali di Papa Francesco, in primis l’Enciclica “Fratelli Tutti” con il suo ormai famoso quinto capitolo sulla “migliore politica”.
Il Cardinale Bassetti, Presidente della CEI la Conferenza Episcopale Italiana, nel suo intervento introduttivo, ha evidenziato come “le riflessioni che ci proponiamo con l’evento odierno intendono sollecitare la ricerca di una rinnovata presenza dei cristiani nello spazio pubblico, nel quadro di una società democratica e composita, con una pluralità di visioni e prospettive, con espressioni valoriali, convinzioni etiche, posizioni politiche assai diverse, e non sempre convergenti per l’edificazione del bene comune. Qual è, dunque, il ruolo dei cattolici nell’odierna società? Certamente occorre proporsi come interlocutori capaci di ascoltare ciò che emerge dalla nostra società. È quella stessa propensione all’ascolto che vogliamo sperimentare con il Cammino sinodale, per essere “Chiesa in uscita”, comunità cristiana al passo con i tempi. Ciò richiede, d’altro canto, fedeltà alla Dottrina sociale della Chiesa e come bussola del nostro agire sociale la salvaguardia e la valorizzazione della dignità della persona umana in ogni momento dell’esistenza.”
Cultura della vita, sostegno alla Famiglia, conciliazione lavoro-famiglia, sostegno ai redditi più bassi, welfare, scuola e lavoro le priorità su cui agire.
La strada da percorrere è stata ri-marcata.
Una cosa è certa: i cattolici impegnati -a qualunque titolo- nella cosa pubblica, nel mondo dei corpi intermedi, dai sindacati alle Associazioni imprenditoriali, dai Movimenti di base alle Associazioni culturali e del terzo settore, sono chiamati ad un impegno diretto per ricercare un nuovo modo di impegnarsi nel politico. Questo anche sui nostri territori!
Abbiamo bisogno di una nuova generazione di politici cattolici, riprendendo le parole di Alfredo Mantovano; si sente l’esigenza di un “cambio di passo” come sottolineato da Domenico Menorello dell’Agenda Sussidiaria.
Bisogna guardare ad un nuovo impegno nel quotidiano che passi dall’impresa al lavoro alle forme di socialità, in primis l’Istituto della Famiglia come soggetto politico e sociale, oltre che economico.
Come attualizzare tutto ciò nella nostra politica quotidiana? Nel nostro “locale”?
La “rete” associativa valoriale è essenziale. Bisogna avere la forza ed il coraggio di lasciare dietro di sè i personalismi, per dare forza alla condivisione progettuale ed operativa per un bene condiviso.
Don Giussani, in un intervento cui spesso richiamo, disse che oggi è più che mai essenziale stare in una Compagnia…”la necessità di una Compagnia è fondamentale per la risposta a qualsiasi bisogno”. Il cambio di passo che oggi la nostra società ci chiede può avvenire solamente in una Compagnia, in un nuovo “insieme”.
In uno degli ultimi webinar organizzati dal movimento di “INSIEME Lazio”, il Prof. Leonardo Becchetti –uno dei massimi rappresentanti della Scuola di Economia Civile- ha evidenziato alcuni delle “patologie” su cui una nuova politica deve necessariamente intervenire: il problema della sostenibilità ambientale, la questione della disuguaglianza sociale e la povertà di senso del vivere. Tre patologie cui bisogna declinare nel nostro “locale”, nelle nostre realtà locali per poi fare rete e intervenire politicamente.
Ovviamente i problemi ci sono tutti, ma bisogna porre in essere quei meccanismi virtuosi che permettono una nuova visione del modo di affrontare i problemi, primo fra tutti una azione “sussidiaria circolare”.
Per fare questo necessità una nuova classe politica, il che non vuol dire “nuove persone”, ma persone che vogliono affrontare i problemi che ci si pongono dinanzi con una metodologia e con uno spirito “nuovo”. Ci si riuscirà?
Il Cardinale Parolin, nel sua Lectio alla riunione della “Pubblica Agenda Sussidiaria e Condivisa”, la linea l’ha tracciata molto bene. Bisogna innanzitutto ripartire dalla sintesi tra fede e ragione, con un vero spirito laico, con una “laicità autentica” e con un desiderio di “costruire”. Ragionevolezza, Dignità dell’uomo, Bellezza sono i punti focali su cui basare le proprie riflessioni. E noi, nel Lazio, nelle nostre città pontine, nelle nostre Associazioni e imprese dobbiamo avere la forza di aprire una nuova stagione di “impegno condiviso”. In questo modo una “politica migliore” è certamente possibile se non addirittura ormai essenziale.