Il Tribunale civile di Latina, con sentenza del 3 giugno 2019, ha sospeso l’esecuzione del pignoramento relativo a sette cartelle esattoriali e condannato l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ex Equitalia, al pagamento delle spese di lite, liquidate in 2.500 euro, oltre Iva, spese generali e cassa di previdenza avvocati.
Si tratta di una delle prime sentenze in applicazione di nuovi contenuti normativi.
A ricorrere al giudice civile un contribuente di Latina che si è affidato all’avvocato Paolo Centola, il quale è passato al contrattacco sminando il vecchio debito tributario del suo cliente sulla base della pronuncia della Corte Costituzionale 114/2018 che ha dichiarato incostituzionale il Dpr 602/1973 nella parte in cui non prevedeva l’esperibilità dell’opposizione all’esecuzione forzata nelle controversie di natura tributaria.
Il giudice dell’esecuzione del Tribunale di Latina, nella persona di Concetta Serino, ha dato ragione al ricorrente, accogliendo l’opposizione all’esecuzione del pignoramento tributario per la prescrizione delle cartelle esattoriali poste a fondamento delle pretesa dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, intervenuta anche dopo la pronuncia della Corte Costituzionale e anche dopo il decreto legge 118/2018 (contenente misure per la cosiddetta pacificazione fiscale) in base al quale dal 31 dicembre dello stesso anno, vale a dire dal primo gennaio 2019, debbano ritenersi nulle tutte le cartelle, fino a mille euro, affidate agli genti della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.
Insomma, un combinato disposto che ha reso felice il cliente dell’avvocato Centola e aperto speranza in quanti vivono situazioni di vessazione da parte dell’ex Equitalia, oggi Agenzia delle Entrate-Riscossione.