Credito: in calo i prestiti alle micro imprese -8,3%

Economia & imprese

Rubrica settimanale 

A cura di Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it

Ivan Simeone

Grido di allarme dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre (vedi www.cgiamestre.com) che, in data 13 luglio 2024, a lanciato una news con una articolata analisi circa gli impieghi alle imprese nazionali e con un rischio di infiltrazioni.

Nello studio pubblicato si evidenzia nell’ultimo anno, un calo di impieghi (i prestiti bancari al netto delle sofferenze tra aprile 2023 e aprile 2024) verso le imprese con un calo del -4,7% che in termini assoluti –evidenzia la CGIA di Mestre- si parla di -32,2 miliardi di euro. 

Dati importanti ma ancor più gravi se si va ad analizzare la diminuzione degli impieghi verso le micro imprese e attività, ovvero quelle con meno di 20 addetti, che hanno registrato un calo del -8,3%, pari a – 9,5 miliardi di euro.

Ma il “grido di allarme” è anche per la nostra provincia di Latina che ha registrato un calo di impieghi pari ad un -4,4% (sempre tenendo presente aprile 2023 e aprile 2024) ben superiore alla media del Lazio. Nella Regione Lazio il calo è del -2,1%.

Questi dati, queste percentuali, sono un vero grido di allarme. 

Ma da cosa dipende questa flessione? 

Sicuramente dall’alto costo del denaro. Certamente si chiedono meno finanziamenti, anche se le nostre imprese ed attività, come ben sanno gli operatori, necessitano di credito.

Molti non investono –particolarmente le attività più piccole- mentre altri incappano nelle maglie ristrette delle valutazioni bancarie. Molte piccole attività sono ancora piene di finanziamenti richiesti nel periodo del COVID e molte hanno problemi di centrali rischi anche solo per piccoli disguidi, segnalazioni che comunque gli impediscono di avvicinarsi al credito ordinario. 

Oggi la Banca ha perso quella funzione sociale che aveva anni fa, orientandosi in logiche di mercato; la Banca oggi è una “azienda privata” che a fine anno deve portare i conti in positivo.

Chi, come noi, opera giornalmente a contatto con le imprese locali lo sa bene. Molti imprenditori non riescono neanche a partecipare ai tanti bandi messi in campo dalla Regione Lazio e si sente l’esigenza concreta di trovare un qualche strumento finanziario, che consenta proprio a queste imprese ed attività in difficoltà di poter accedere al credito. 

Il rischio lo ha evidenziato molto bene la ricerca della CGIA di Mestre: è l’inserimento di capitali e liquidità di provenienza “non chiara”.

Cosa fare? Un corretto “accompagnamento al credito” può essere una strada che facilita. Molte Associazioni di categoria sono strutturate con Confidi e Strutture/Enti dedicate all’accesso al credito. È bene che l’imprenditore si faccia consigliare e sostenere, sempre valutando molto bene il proprio interlocutore.

Una analisi pre-richiesta di finanziamento bancario non guasta. Ecco che è importante tutta una attività amministrativa che sta a monte alla richiesta del finanziamento.

Purtroppo queste analisi e dati si susseguono ormai da diversi anni. Periodicamente veniamo travolti da dati e percentuali negative ma il trend non cambia. 

Il problema dell’accesso al credito per le piccole attività è sempre più sentito. Vi è anche un’esigenza di una maggiore attenzione ai bilanci e ad una “cultura bancaria” che ormai deve essere propria di tutti gli imprenditori, anche quelli più piccoli. Per operare bisogna tornare ad un rapporto diretto, con una attenta attività di pre-istruttoria e ragionare sulle possibili strade da intraprendere “prima” di entrare nella banca prescelta. Questo lavoro è quello che viene svolto dalle Associazioni di Categoria datoriali o da professionisti “garantiti” grazie all’adesione ai rispettivi Ordini professionali.

Le strutture sul territorio certamente non mancano, vedi la “Cassa del Microcredito” (www.cassadelmicrocredito.it) o i Confidi come “Italia Comfidi” (www.comfidi.it). Solo per citarne due legate al mondo della Confesercenti.

In questa vicenda vi dovrebbe anche essere un intervento delle Istituzioni per facilitare il credito a chi ha piccoli problemi di centrali rischi dovuti a dimenticanze o a “incidenti di percorso” lievi, maggiormente in questo periodo di criticità economica e finanziaria che colpisce prevalentemente le micro-attività e le attività a conduzione familiare.