E’ terminata l’incredibile esperienza degli studenti del Majorana presso l’Istituto Oceanografico in California all’istituto Oceanografico (Scripps) dell’università di San Diego. Le alunne che sono partite sono state Ludovica Rocca e Giulia Galli che sono rientrate dopo due mesi di permanenza.
Le ragazze, tra le varie attività di analisi delle acque, aria, sedimenti ecc. si sono cimentate nella conta delle microfibre e delle microplastiche presenti nei campioni delle acque marine laziali, tra cui quelle di Ventotene, inviati dal CNR Polar Science di Venezia allo Scripps. L’avventura è invece appena iniziata per il terzo dei 5 studenti della provincia di Latina, meritevoli del riconoscimento internazionale, Michele Bradascio che sarà impegnato nell’estrazione di DNA microbico da campioni di acque africane.
Dopo oltre un anno di lavoro il progetto di Citizen Science del liceo Majorana, che intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi comuni mondiali per la salvaguardia del pianeta sfruttando le potenzialità delle rete e dei canali social di comunicazione, aveva portato già il primo risultato con la partenza dell’alunna Anna Galli impegnata nella missione scientifica in barca a vela nelle acque artiche della Norvegia, tra la città di Tromso e l’isola di Soroya, affiancando l’equipaggio di Gate To The Artic composto da attivisti, scienziati e filmaker.
Ma è il coinvolgimento attivo e l’azione sinergica di tutte le risorse impegnate che ha reso possibile la conclusione positiva dell’iniziativa, giunta con la partenza degli studenti in direzione San Diego, grazie anche alla Provincia di Latina che ha contribuito alla concretizzazione del loro viaggio. Grande pregio va al presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli che informato dei risultati degli studenti, ha mostrato grande sensibilità verso l’opportunità di apprendimento che avrebbero avuto se avessero proseguito il percorso di studio presso il noto istituto oltreoceano e alla disponibilità di Dimitri Deheyn dello Scripps che ha guidato il lavoro sul campo nell’Artico.
Il racconto degli studenti
Giulia Galli e Ludovica Rocca hanno dichiarato:
”Allo Scripps Institution of Oceanography siamo andate la prima volta con la nostra professoressa. L’edificio si chiama Hubbs Hall ed è stato costruito a ridosso della spiaggia, proprio davanti al molo dello Scripps (Scripps Pier), dove inizia l’oceano Pacifico. Facile fare foto da cartolina da lì. Al laboratorio del prof Dimitri Deheyn siamo state accolte da Avery Dougherty si occupa che del funzionamento del laboratorio. È lei che ci ha fatto vedere il microscopio ad epifluorescenza per la prima volta, ed è lei che ci ha insegnato ad usarlo. Interessati a vedere come appare un pezzo di tessuto al tessuto al microscopio? Qui un ingrandimento ”.
La Provincia di Latina.
Il presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli ha dichiarato:
È stato emozionante condividere con gli studenti questo percorso di cittadinanza scientifica che spero possa estendersi e comprendere anche altri istituti pontini nelle fasi successive. ha dichiarato i che lo scorso 22 Marzo aveva incontrato al Majorana il gruppo studio per la presentazione del progetto MicroMar sulle microplastiche in mare.
“Sono occasioni uniche per i ragazzi, che possono entrare nel vivo della questione ambientale sperimentando in team internazionali le grandi opportunità che la ricerca scientifica offre. Per questo motivo non ho avuto esitazioni a sostenere il loro progetto di internazionalizzazione, pensando non solo a quanto questo possa rappresentare per la loro crescita personale e professionale all’interno di un curriculum, ma anche al ruolo di tutor e divulgatori che possono assumere per tutta la comunità scolastica.
Abbiamo bisogno di sviluppare una nuova coscienza globale, di trovare un medium tra mondo scientifico e opinione pubblica, un tramite che accorci le distanze e ci porti a sviluppare lo step successivo di quella diffusa attenzione ambientale che oggi chiamiamo sostenibilità. Il tema delle microplastiche riguarda i nostri mari e non è poi così distante dalla nostra quotidianità. La ricerca oggi offre la possibilità di incidere un cambiamento che necessita di essere prima di tutto culturale. I giovani sono le gambe su cui l’innovazione e la ricerca camminano, naturali amplificatori di quello che nel mondo accade. Spero quindi di poter favorire come Ente nuove occasioni come queste e che l’esperienza degli studenti del Majorana possa avvicinare sempre più i giovani alla scienza.”