L’intervento del movimento Fare Latina sull’ipotesi, rilanciata in questi giorni dal Comune, del Satricum nel dossier per la candidatura di Latina Capitale italiana della Cultura.
Sulla notizia di Satricum, testimonial di cultura e bellezza, che potrebbe essere inserita a pieno titolo nel dossier per la candidatura di Latina a Capitale italiana della cultura 2026 interviene anche il vice presidente e Responsabile del Dipartimento Cultura di Fare Latina, Roberto Stabellini in visita agli scavi, sabato scorso, insieme all’assessore all’urbanistica e ai borghi Annalisa Muzio.
“Satricum rappresenta, per il nostro territorio, un sito archeologico di grande importanza che però, fino ad oggi, è stato poco preso in considerazione sia dalle passate amministrazioni, sia da tanti nostri concittadini che non ne conoscono nemmeno l’esistenza. Un sito con un museo chiuso al pubblico, ormai da sei anni, in cui però, grazie all’incessante lavoro e impegno della professoressa Marijke Gnade, accademica dell’Istituto Olandese di Roma, continuano gli scavi per riportare alla luce una importantissima villa rurale romana insieme ad altre sepolture. L’evento organizzato sabato scorso, “We Love Satricum”, a cui hanno partecipato centinaia di persone, rappresenta a nostro avviso – afferma Roberto Stabellini – la necessità di iniziare seriamente a tutelare, e fare conoscere anche oltre i confini della nostra provincia, l’importanza del sito archeologico di Satricum che, tra i più importanti del Lazio, può rappresentare uno dei principali volani per lo sviluppo culturale e turistico del nostro territorio. Siamo, dunque, convinti che inserire Satricum tra le motivazioni che andranno a comporre il dossier di presentazione di candidatura della nostra città a Capitale italiana della cultura per l’anno 2026 sia una possibilità da non farci scappare. Leggo, da giorni ormai – aggiunge il vice presidente di Fare Latina, Roberto Stabellini – di polemiche mediatiche e social rispetto alla presentazione di questa candidatura, ma sono sicuro che la nostra città sarà all’altezza della sua storia, della sua tradizione e della sua cultura. Non dobbiamo farci ingannare dall’immobilismo che ha caratterizzato questi ultimi decenni di vita cittadina; siamo ad una svolta, finalmente. L’amministrazione comunale, dal giorno del suo insediamento, sta alacremente lavorando per cercare di riportare Latina al livello che le spetta, quello di capoluogo di provincia e seconda città del Lazio, come importanza, subito dopo Roma. Siamo perfettamente in grado di esprime la nostra cultura in ogni ambito: artistico, architettonico, sociale e persino imprenditoriale. Non so se vinceremo la sfida per ottenere la designazione di Capitale della Cultura 2026 – commenta ancora Stabellini – ma già avere avuto l’idea di partecipare è motivo di grande orgoglio e vanto per la nostra città troppo spesso bistrattata dai suoi stessi cittadini. Il mio invito, pertanto, è quello di partecipare tutti insieme a questo sforzo che ci vedrà impegnati nel dare, finalmente, valore alla nostra comunità e al nostro bellissimo territorio. Mi piacerebbe che tutte le forze sociali, politiche e imprenditoriali dessero il loro contributo nel presentare la nostra città al resto del Paese. Questo sarebbe un bel segnale di consapevolezza da parte di chi, questa città, la vive e la ama”.