Tre anni di reclusione. Questa la condanna per l’imputato nel processo per l’incendio alla Eco X di Pomezia, in abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo della pena. Il responsabile delle società Eco X Srl ed Eco X Servizi, l’imprenditore Antonio Buongiovanni, era accusato di incendio colposo e inquinamento ambientale. Il rogo del 5 maggio 2017 sprigionò una grossa nube di fumo che arrivò fino ad Aprilia preoccupando non poco i residenti. Disposto anche un risarcimento per l’Osservatorio nazionale amianto, che si era costituito parte civile.
“Con questa sentenza – ha commentato proprio il presidente dell’Ona, Ezio Bonanni – sono stati assicurati alla giustizia tutti coloro che, immemori della condizione di rischio, hanno contaminato l’ambiente e attentato la salute dei cittadini”.
A seguito dell’incendio l’Ona aveva presentato un esposto-denuncia sulla Eco X di Pomezia alla procura di Velletri, e Bonanni, a fronte delle rassicurazioni dell’allora Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, aveva lanciato un appello per un immediato intervento delle autorità a causa della condizione di rischio amianto, oltre al rischio diossina ed altro, facendo naufragare il tentativo di sottacere la presenza della fibra killer. Anche grazie all’intervento dell’unità di crisi dell’Ona, guidata da Antonio Dal Cin, con la consulenza dei professore Giancarlo Ugazio, sono state diramate le raccomandazioni alla popolazione consistenti nell’uso di maschere, nel divieto assoluto di mangiare frutta e verdura prodotta entro i 5 km e di bere l’acqua dei pozzi, e l’attenta pulizia di terrazzi e balconi.