Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un gruppo di operai Avionteriors i quali denunciano un accordo siglato contro la volontà della maggioranza dei lavoratori e le vessazioni e pressioni psicologiche subite da chi finora si è rifiutato di aderire al medesimo accordo per la sottoscrizione di conciliazioni individuali.
Siamo qui a sostenere ribadendo la veridicità delle affermazioni della U.G.L. e del Segretario Giuseppe Giaccherini, al quale va la nostra riconoscenza per la tutela che ci offre ogni giorno.
In azienda la situazione non è così bella come la proprietà vuole far credere.
L’AVIOINTERIORS è la nostra famiglia, la nostra risorsa, il nostro orgoglio e Dio sa quanto vorremmo che continui ad esserlo.
Adesso invece ci spaventa con terribili parole: TAGLIARE, FLESSIBILIZZARE, DELOCALIZZARE; attivandosi in una sorta di pulizia etnica atta ad eliminare le maestranze più “COSTOSE”, che ha portato la forza lavoro del gruppo, da circa 700 unità a poco più di 200 e che adesso l’azienda sta nuovamente implementando con 72 lavoratori, in maggioranza a contratto determinato, meno remunerati e più ricattabili, grazie al JOBS ACT.
Da quando poi FIM e UILM, hanno sottoscritto un accordo contro la nostra volontà dopo che regolare referendum del 13 luglio 2016, protocollato tra l’altro il D.T.L., lo ha bocciato con 49 voti a favore e 138 contrari su 228 dipendenti, ci stanno vessando in ogni modo possibile con pressioni psicologiche.
Ci richiedono l’adesione all’accordo con conciliazione individuale che tra l’altro a fronte di una cifra forfettaria che va da 600 a 1100 euro, mette una pietra tombale sulle spettanze indebitamente trattenute dall’azienda dal 2013 alla data dell’accordo che vanno da 4000 a 15000 euro circa per dipendente a seconda dei singoli casi.
Strano è anche il fatto che l’azienda dichiari che “l’Accordo Sindacale” sia valido ed efficace a tutti gli effetti e continui a cercare la firma per adesione di ogni singolo dipendente.
Dichiariamo inadempiente l’Aviointeriors stessa non erogando a tutti i possessori di superminimo una quota parte pari a 100 euro come evidenziato per la durata dell’accordo stesso.
E’ strano tra l’altro, che 4 nostri colleghi pendolari non firmatari della conciliazione non abbiano avuto l’accredito dello stipendio di dicembre, poi consegnato con assegno e che 11 gennaio siano stati invitati dal responsabile del personale Simone D’Auria ad interrompere il turno di lavoro con regolare permesso d’uscita, per recarsi alla sede legale di Napoli per importanti comunicazioni aziendali, informati di eventuali provvedimenti disciplinari se inadempienti, alla presenza di tutte le RSU come testimoni. Ad attenderli c’era con loro sorpresa Alberto Veneruso, il quale poco tempo fa aveva fatto visita anche nella sede produttiva di Latina, che ha intimato loro di firmare la conciliazione ed al loro diniego già la mattina successiva si è disposta la turnazione per alcuni di loro.
Falsa è l’affermazione dell’azienda che le RSU sono state preventivamente messe al corrente dei reparti e delle persone messe in turnazione, che la maggioranza dei lavoratori in azienda non è sottoposta a turnazione e che gli unici pendolari colpiti dalla turnazione sono per ora, i non firmatari dell’accordo, nonché iscritti UGL.
Ringraziamo dunque l’unico sindacato fattivamente presente che ci sta tutelando, la UGL.