Manca il materiale per la raccolta del plasma e scatta l’emergenza da parte dell’Avis che denuncia tutte le difficoltà per reperire sangue per trasfusioni. “Da diverso tempo ormai, e nuovamente dalla fine del mese di febbraio, la donazione di plasma ed eritroplasma viene gestita ad intermittenza nella nostra provincia – si legge nella nota dell’Avis Latina – La
motivazione è dovuta ad una carenza sistematica del materiale di donazione. Cosa sta
succedendo? Nel corso del 2022, ed ora anche in queste ultime settimane di inizio marzo,
le donazioni in aferesi sono state interrotte per circa 5 mesi per mancata fornitura di
materiale di raccolta (sacche, kit aferesi, ecc…). Questa situazione di intermittenza sta
causando rallentamenti e in alcuni casi addirittura la sospensione dell’attività di raccolta
di plasmaferesi ed eritroplasmaferesi. La sospensione delle raccolte sta avvenendo in
quanto le AVIS che svolgono attività di raccolta sul territorio sono convenzionate con la
ASL, unica autorizzata a fornire il materiale ai nostri Punti di Raccolta. La provincia di
Latina, per merito delle AVIS sparse sul suo territorio, si è sempre distinta nel circuito
trasfusionale, all’interno della Regione Lazio, per il supporto dato nella raccolta di sangue
ed emoderivati che ha garantito nel corso degli ultimi decenni non solo l’autosufficienza
degli ospedali della nostra provincia ma ha supportato anche gli ospedali romani con un
l’apporto di diverse migliaia di sacche di sangue. Dal 2009 abbiamo inoltre iniziato un
percorso che ha portato alcune sedi Avis ad avviare la raccolta di plasma sul territorio in
situazione extra-ospedaliera per primi nella regione, arrivando a raccogliere circa il 30%
di quanto prodotto in tutta la regione. La nostra associazione, basata sull’impegno di
volontari, promuove da anni sul territorio il dono del sangue ed emocomponenti, e questa
attività diventa difficile se la fornitura del materiale viene erogata a intermittenza, con la
conseguenza che le scorte sono quasi sempre a limite. Una situazione che sta diventando
difficile da gestire in termini di programmazione, soprattutto nel giustificare questa
situazione ai donatori, che non riescono a comprendere le problematiche e l’incoerenza
dovuta da esse. Chiediamo a gran voce di essere messi in condizione di promuovere la
donazione e di raccogliere al meglio senza preoccuparci della scarsa disponibilità del
materiali, sensibilizzando gli enti sanitari e le istituzioni a intervenire per garantire – in
modo definitivo e duraturo – una stabilizzazione della fornitura dei materiali necessari alla
raccolta, tale da riportare ad effettuare una programmazione in grado di soddisfare le
richieste dei centri trasfusionali anche fuori provincia andando perciò a limare la mancata
autosufficienza regionale e nazionale in termini di plasmaderivati”.