Una maxi operazione antidroga è scattata questa mattina toccando anche la provincia di Latina. I carabinieri di Santa Maria Capua Vetere hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari della Direzione distrettuale antimafia di Napoli tra Castel Volturno, Casal di Principe, Napoli, Corigliano- Rossano, Sassari, Latina, Roma, nelle province di Firenze, Parma e presso le case circondariali di Trento, Santa Maria Capua Vetere, Napoli Secondigliano e Paola.
Sono stati arrestati cittadini di nazionalità nigeriana, ghanese ed italiana, ritenuti responsabili a vario titolo, di associazione per delinquere dedita all’importazione, distribuzione in Europa ed in Italia e cessione sul territorio nazionale di ingenti quantitativi di eroina.
Le indagini sono partite nel 2015. La droga veniva trasportata mediante “corrieri ovulatori”, o con bagagli a doppio fondo, dal Pakistan all’Italia, attraverso la Nigeria, il Niger, il Malawi, l’Uganda, la Tanzania, il Ruanda, la Turchia e l’Olanda.
Lo stupefacente, una volta in Italia, veniva ulteriormente lavorato e ceduto in favore di una fitta rete di spacciatori presenti nelle province di Latina, Napoli, Caserta, Roma, Cagliari, Palermo e Firenze che, a loro volta, lo rivendevano al dettaglio sul mercato nazionale.
Al vertice del gruppo criminale ci sarebbero due persone di Castel Volturno e Villa Literno ed uno, invece, del Ruanda.
Dalle intercettazioni registrate durante gli accertamenti sembra inoltre che tra i fornitori africani e gli importatori europei si annoverassero, quali ulteriori intermediari, appartenenti alle forze di polizia dei Paesi africani e dipendenti delle dogane africani che, al soldo dei trafficanti, facilitavano il passaggio dei corrieri ai varchi aeroportuali, o fornivano visti d’ingresso falsi.
E’ stato appurato infine che i criminali parlassero in codice e l’eroina veniva chiamata “merci”, “vestiti”, “scarpe” mentre l’espressione “mangiare bene” veniva utilizzata per indicare la capacità del corriere di trasportare ovuli nello stomaco.