Sarà una perizia psichiatrica a valutare la capacità di intendere e di volere di Luigi D’Atino, il 34enne di Priverno in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal crudeltà e di tentato omicidio. Era la mattina del 29 novembre del 2023 quando in via Madonna delle Calle quando l’uomo uccise prima Germano Riccioni, 49enne compagno della madre e poi tentò di uccidere nasce quest’ultima, Adele Coluzzi.
Ieri mattina si è tornati in aula con la Corte d’Assise che ha affidato l’incarico ad un medico legale per accertare le condizioni psichiche dell’uomo al momento dei fatti. Durante l’udienza sono stati ascoltati due consulenti della difesa: lo psichiatra Tommaso Scandale e lo psicologo Federico Ginesi. Entrambi hanno dichiarato che D’Atino soffriva di un “delirium da dipendenza da sostanze stupefacenti ed era privo di autocontrollo”. Lo psichiatra ha poi osservato che l’uomo non era in grado di gestire le emozioni, ribadendo che quando è avvenuto l’omicidio era sotto l’effetto di cocaina, metadone e oppiacei.
C’era anche lui ieri a seguire le fasi del processo, D’Atino infatti doveva essere sottoposto all’esame ma alla fine ha rifiutato. Si tornerà in aula il prossimo 9 gennaio.