Una trasformazione tale del territorio da compromettere il comparto agricolo e da comportare una modifica irrimediabile degli ecosistemi della zona. Con queste ed altre motivazioni l’Ispra ha raccolto le perplessità dei cittadini e dato parere contrario alla realizzazione del viadotto sul Tevere e del corridoio tirrenico meridionale. “La realizzazione dell’opera- si legge nel parere dell’ente- rappresenta una trasformazione del territorio, comportando scavi e formazioni di rilievo lungo aree agricole della piana del Tevere e andando a modificare irreversibilmente la continuità del paesaggio esistente. Inoltre la realizzazione del viadotto sul Tevere, con la realizzazione di pilastri non risulta compatibile con le norme vigenti”. Insomma un’alterazione irrimediabile dell’ecosistema locale ma non solo. L’opera, secondo l’Ispra, comporterebbe anche se indirettamente danni recati dall’inquinamento e finirebbe per essere esiziale per la funzione ecologica rivestita dall’area, che collega la Riserva statale del litorale romano, la riserva della tenuta presidenziale di Castelporziano e la riserva natuale di Decima Malafede, “producendo un effetto di frammentazione e di discontinuità nel sistema di conservazione degli ambienti litoranei medio tirrenici, motivo fondante della Riserva statale stessa”.