Nel groviglio di nodi stretti attorno al collo dell’Abc di Latina, nel più assordante silenzio della giunta comunale, c’è anche quello dell’esposto del 10 agosto scorso a firma di Andrea Marchiella.
Il consigliere di opposizione, esponente di Fratelli d’Italia, aveva reso noto di aver segnalato, al sindaco Damiano Coletta, al prefetto Maria Rosa Trio e ai vertici della stessa Abc, criticità in merito alla procedura negoziata indetta dall’azienda speciale per l’affidamento del servizio di raccolta, trasporto e recupero di abiti ed indumenti usati ed altri accessori di abbigliamento CER 20 0110 – 20 0111 sull’intero territorio comunale e, in conseguenza ad esse, di aver chiesto urgenti provvedimenti ravvisando la necessità di procedere all’annullamento della procedura in autotutela.
A distanza di quasi due settimane nessuna novità, se non quella che dal sito istituzionale del Comune di Latina e dell’azienda speciale Abc non risultano più reperibili, a meno che non siano finiti nel buco nero informatico che spesso si apre nella macchina della trasparenza amministrativa del capoluogo pontino, i documenti oggetto dell’esposto di Marchiella.
Ma quali erano le criticità segnalate dall’esponete di opposizione?
Il consigliere ha messo nero su bianco che in base al verbale della prima seduta pubblica del 9 luglio 2018 (che ha allegato al suo esposto) la commissione di gara avrebbe provveduto ad aprire non solo le buste contenenti la documentazione amministrativa ma anche le buste contenenti la documentazione tecnica, nonostante la decisione sulle ammissioni e sulle esclusioni fosse stata rinviata a una data successiva. “La verifica sull’ammissione dei concorrenti deve necessariamente avvenire prima dell’apertura delle buste relative all’eventuale offerta tecnica e all’offerta economica, in quanto le determinazioni in merito all’ammissibilità degli offerenti non devono essere in alcun modo condizionate dagli elementi delle offerte presentate”, spiega Marchiella. Ma c’è dell’altro. Il consigliere nel suo esposto evidenzia che appare anomalo “che i componenti della commissione non abbiano provveduto a verbalizzare il contenuto estrinseco delle offerte tecniche e, in particolare, il numero di pagine della relazione tecnica e dei suoi allegati, e la sottoscrizione richiesta a pena di esclusione”. E si sarebbero limitati a siglare la sola prima pagina dei documenti della busta A (documentazione amministrativa dei partecipanti alla procedura) e non anche dei documenti della busta B (documentazione relativa alle diverse offerte) cosicché, segnala Marchiella nel suo esposto, si sarebbe ingenerato il sospetto che il contenuto interno alle buste B potesse essere “successivamente manomesso nelle more del loro esame in seduta riservata, tanto più considerando che nel verbale non sono state rappresentate le modalità di custodia dei plichi”.
Ma al di là della metodologia utilizzata per l’apertura delle buste, Marchiella porta a conoscenza del primo cittadino e del Prefetto di Latina che dalla procedura non sono stati esclusi soggetti cerchiati in rosso, come una delle onlus coinvolte nell’operazione Dionea del 26 giugno scorso sull’accoglienza deviata dei migranti in alcuni centri della provincia di Latina e una delle cooperative che nell’inchiesta di Mafia Capitale era considerata “la cerniera tra il Mondo di Mezzo e il mondo degli abiti usati del clan Cozzolino”, per altro invitata a partecipare alla procedura di Latina su sua espressa richiesta, “dopo che Abc – scrive Marchiella nel suo esposto – aveva già provveduto ad inviare la lettera di invito ad altri otto operatori”.
Per tutte questa ragioni, Marchiella il 10 agosto scorso ha chiesto alle autorità in indirizzo di adottare i provvedimenti di competenza e, in particolare all’Abc di provvedere ad annullare la procedura in via di autotutela, “con riserva di ogni più opportuna azione prevista dalla legge, ivi incluso l’esposto all’Anac e alla Procura della Repubblica per segnalare quanto sopra”.