Dal biogas al biometano con una prospettiva di utilizzazione della produzione energetica nel settore degli autotrasporti. La riconversione della discarica di Borgo Montello, annunciata dalla Indeco nel corso del simposio sulla Sostenibilità energetica e ambientale organizzato nel mese scorso a Sabaudia, passa per l’ultima determinazione della Regione Lazio – direzione Politiche ambientali e ciclo dei rifiuti -, la G13013 del primo ottobre 2019.
L’atto a firma dell’ingegnere Flaminia Tosini, direttore del servizio regionale, costituisce la presa d’atto di una modifica non sostanziale dell’impianto già esistente nel sito di via Monfalcone a Latina, con i suoi tre motori a combustione interna finalizzati alla generazione di energia elettrica, alimentati dal biogas generato dalla discarica.
Si tratta di un aggiornamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata nel 2007 e rinnovata nel 2014, è scritto nell’oggetto dell’atto.
La presa d’atto da parte della Regione Lazio attiva al termine dell’iter della conferenza dei servizi indetta dalla Provincia di Latina per l’approvazione del progetto presentato dalla società Indeco il 9 aprile 2019, per la costruzione ed esercizio di un impianto di Upgrading del biogas e successivo condizionamento e liquefazione per la produzione di biometano – LNG.
Ad agosto scorso la Indeco presenta in Regione la comunicazione di variante non sostanziale dell’Aia relativa alla “realizzazione di un impianto di produzione biometano al fine di conseguire un’ottimizzazione delle attività di valorizzazione del biogas affiancando alla produzione di energia elettrica esistente con quella di produzione di biometano con la prospettiva di un’utilizzazione nel settore degli autotrasporti”. “L’intervento – si legge nell’atto dell’ingegnere Tosini – è identico a quello depositato presso la Provincia di Latina e oggetto della Conferenza di servizi”. Dunque la presa d’atto da parte della direzione Politiche ambientali e ciclo dei rifiuti della Regione Lazio.
Una presa d’atto che può essere impugnata entro 60 giorni al Tar ed entro 120 giorni con ricorso straordinario al Capo dello Stato.