Grande interesse e partecipazione di pubblico ha ottenuto l’appuntamento pontino di CinemadaMare sbarcato, con i suoi giovani filmmaker prima nell’isola di Ponza e poi sulle spiagge di Sabaudia. L’evento, diretto da Franco Rina giornalista de La7, è giunto alla sua 14° edizione e rappresenta, oggi, il più importante raduno di giovani filmmaker provenienti da ogni parte del mondo con oltre 100 partecipanti che rappresentano 67 nazioni. Ragazzi e ragazze che, in due mesi e mezzo di tour, si spostano lungo la nostra penisola trasformando le località che li ospitano in tanti e diversi set cinematografici, e che durante questo periodo di formazione ed aggiornamento professionale direttamente sui set, hanno anche modo di incontrare e confrontarsi con importanti personaggi del mondo del cinema. I cortometraggi vengono proiettati ogni sera nelle piazze dei luoghi che ospitano la manifestazione, coinvolgendo anche il pubblico nel giudicare i lavori, ed ogni sabato viene votato il filmato migliore della settimana.
La serata finale di Sabaudia ha visto la presentazione di opere che sono state salutate dagli applausi convinti di una attenta e folta platea, segno del buon lavoro svolto dai ragazzi che hanno operato in alcuni dei luoghi più suggestivi della cittadina. Molto interesse ha destato il cortometraggio “Punjab una storia lunga 7000 km”, di Simone Mitjans un ventenne filmaker di Latina che ha affrontato il delicato, e quanto mai attuale, tema dell’immigrazione e dell’integrazione sul nostro territorio dei sikh indiani. Un personaggio poliedrico, Simone, spinto da una insaziabile curiosità di viaggiare e di incontrare nuove culture con una delle sue più grandi passioni costituita dal videomaking, e che ha visto nella partecipazione a CinemadaMare l’occasione perfetta per fondere le due cose insieme.
Una realtà da conoscere
“L’idea di questo corto è nata dalla voglia di sapere, dalla curiosità di approfondire la storia di una realtà così particolare incastonata nel nostro territorio e ormai radicatasi da anni – afferma l’autore – Una cultura così diversa dalla nostra a pochi km da Latina, polo di tante piccole culture italiane accumulatesi in neanche un secolo di storia”.
L’attenzione della Cisl
“Crediamo molto alla filmografia come elemento di impatto immediato, capace di focalizzare con rapidità temi spessi complessi ed articolati come sono quelli legati alle storie dei lavoratori indiani impiegati in agricoltura e, troppo spesso, costretti a piegarsi allo sfruttamento di personaggi senza scrupoli – ha commentato Roberto Cecere segretario della Cisl di Latina, che come organizzazione ha aderito e supportato la realizzazione della 14° edizione di CinemadaMare – “Punjab una storia lunga 7000 km” ha il pregio, non solo di mettere in evidenza questi tristi elementi, ma anche quello di sottolineare la vivacità e la ricchezza di una cultura millenaria dalla quale avremmo molto da imparare. Come sindacato, come Cisl siamo vicini a questa comunità e ci stiamo attrezzando sul territorio per dare la nostra assistenza a tutti quei lavoratori stranieri che oggi rappresentano l’anello più debole del comparto”.