Omaggio ieri mattina, presso l’Avvocatura comunale di Latina, a Francesco Di Leginio in pensione da domani, primo marzo 2020, dopo 38 anni al servizio del Comune del capoluogo: i colleghi hanno organizzato un incontro a sorpresa per la consegna di doni, scambio di pensieri e riflessioni, e immancabile brindisi con l’augurio di un buon proseguimento di vita e di professione al di fuori del palazzo.
L’avvocato Di Leginio, nel suo discorso di commiato, ha voluto sottolineare la centralità dell’Avvocatura comunale come bene acquisito al patrimonio delle città e come presidio di legalità. “Questa è una fermata giusta – ha detto – dopo un lungo viaggio durato 38 anni”. L’avvocato ha ripercorso velocemente la sua esperienza in Comune, ricordando i momenti più difficili e più dilanianti da un punto di vista umano. Ha ricordato il dispiacere, profondo, per l’esclusione di un’anziana donna dall’assegnazione di una casa popolare perché il suo reddito risultava superiore al limite di 7mila lire. “Ma era la legge”, ha detto Di Leginio.
A salutare l’avvocato Di Leginio anche il sindaco Damiano Coletta. Una presenza istituzionale sì, ma anche personale visto che, come ha riferito il primo cittadino, la loro conoscenza risale ai tempi del calcio: lui in campo con il Latina e l’avvocato radiocronista e giornalista sportivo che faceva anche le pagelle. “Ci posso anche essere stati momenti di incomprensione, ma sono certo che tra Francesco e Damiano c’è sempre stato un rapporto di lealtà”, ha detto il sindaco riferendosi probabilmente alla vicenda del regolamento che ha profondamente amareggiato l’Avvocatura tutta.
Commozione tra i colleghi e reciproci ringraziamenti e applausi si sono conclusi con forti abbracci.