La direttiva Bolkestein intende semplificare le procedure amministrative, eliminare l’eccesso di burocrazia e soprattutto evitare le discriminazioni basate sulla nazionalità o per coloro che intendono stabilirsi in un altro paese europeo per prestare dei servizi. Ma la misura non ha mai soddisfatto pienamente le necessità di chi fa impresa, alimentando spesso e volentieri il dibattito politico. Questo l’intervento in merito, a Bruxelles, dell’Europarlamentare del Gruppo Lega ID Matteo Adinolfi: “In seguito ai recenti risultati emersi dal tavolo tecnico tra il governo italiano e le categorie dei balneari, è diventato evidente che le spiagge attrezzate in Italia rappresentano solo un terzo del totale. Questo dato, che sottolinea l’ampia disponibilità della risorsa sabbia, porta ad interpretare differentemente la necessità di applicazione della direttiva Bolkestein.
Secondo questo provvedimento bisogna effettuare una selezione degli assegnatari delle concessioni del demanio marittimo in quanto quest’ultimo viene ritenuto bene scarso. I dati emersi dalla mappatura delle concessioni demaniali elaborati su impulso del ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, indicano che solo il 33% delle nostre coste è assegnato agli stabilimenti balneari. Con questi numeri, il Governo potrà interloquire da una posizione diversa con la Commissione Europea per risolvere la situazione e trovare la soluzione migliore per le trentamila famiglie che in Italia sono titolari di concessioni demaniali marittime. È necessario agire in fretta, eventualmente con provvedimenti ponte da parte del Governo: senza questo, i comuni rischiano di vedersi costretti a procedere comunque con le gare per ottemperare alla direttiva, ma non c’è tempo sufficiente per espletarle le procedure di una gara ad evidenza pubblica europea e quel che è prioritario ora è arrivare all’estate 2024 con le spiagge completamente operative e pronte ad accogliere milioni di turisti come ogni anno.
Come Lega Gruppo ID – continua Adinolfi – siamo e resteremo accanto agli operatori del settore balneare, le vere vittime di questa direttiva. Faremo di tutto affinché non si mandino in crisi trentamila famiglie che fino ad oggi con tanto lavoro hanno reso le spiagge italiane un’eccellenza nota e apprezzata in tutto il mondo.
È fondamentale che il governo e la Commissione Europea forniscano risposte chiare alle imprese già esistenti e a quelle che vogliono investire negli spazi liberi, garantendo certezze e sostenibilità per la prossima stagione balneare e per gli anni a venire.
La Lega Gruppo ID – conclude-continuerà a sollecitare una collaborazione tra i vari attori istituzionali coinvolti per garantire un futuro prospero e stabile per il settore balneare italiano.”