Fari puntati sulla Regione Lazio per le autorizzazioni rilasciate alla Rida Ambiente di Aprilia. E’ quanto emerge dall’accertamento odierno disposto dalla Direzione distrettuale Antimafia di Roma. L’inchiesta della dottoressa Affiniti punta a fare luce sull’Aia (Autorizzazione integrale ambientale) rilasciata nel 2011 per il trattamento meccanico biologico, nonostante Rida in quel momento non disponesse di un impianto di Tmb. E’ su questo aspetto che nei giorni scorsi sono stati ascoltati dagli inquirenti i funzionari e dirigenti regionali che a vario titolo hanno partecipato ai procedimenti amministrativi.
Oggi il sopralluogo del consulente della Dda, l’ingegnere Luigi Boeri, e dei carabinieri forestali del Nipaf di Latina è durato dalle 8 alle 15.30. Nel corso della visita nell’impianto di trattamento dei rifiuti dell’imprenditore Fabio Altissimi sono stati sottoposti a verifica i cicli produttivi e acquisita tutta la documentazione relativa alle autorizzazioni.
Le indagini sono coordinate dalla Procura antimafia di Roma per competenza, trattandosi di rifiuti. Ma da quanto si apprende l’inchiesta riguarda soprattutto Roma, in quanto sede della Regione Lazio. L’accertamento disposto per la Rida Ambiente appare dunque una “finestra” per la verifica dei procedimenti autorizzativi che potrebbero aver condizionato l’impiantistica sul territorio.