Giorno dopo giorno Latina scopre un servizio di trasposto locale pieno di magagne e soprattutto insicuro per le condizioni obsolete dei pullman più volte denunciate anche dai sindacati, non ultimo la Faisa-Cisal, in occasione dello sciopero di luglio scorso. Gli autisti lamentano la mancata fornitura delle divise da parte dell’Atral, gestore del servizio, oltre all’aria irrespirabile sui mezzi per via del cattivo funzionamento dei condizionatori. E se qualcuno gli contesta che viaggiano senza cartellino di identità, parlano di atteggiamenti vessatori. Anche a seguito di quest’ultima lamentala, il Sul (Sindacato unitario dei lavoratori) ha indetto uno sciopero di 24 ore per il prossimo 19 settembre, sottolineando che alla richiesta di un incontro con il sindaco Damiano Coletta non vi sarebbe stato alcun riscontro. Della serie: mancano le divise e ci si rivolge al sindaco. Ma non è questa la procedura di raffreddamento prevista per legge da attivare prima di indire uno sciopero.
Lo scrive a chiare note Domenico Carrieri, delegato della Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali che boccia l’astensione proclamata per lunedì 19 settembre. Tre le violazioni riscontrate. La prima appunto riguarda il mancato esperimento delle procedure di raffreddamento e di conciliazione. La seconda contestazione riguarda l’eccessiva durata della prima azione di sciopero che nel caso specifico non può superare le quattro ore di servizio. La terza è relativa alla mancata garanzia delle prestazioni indispensabili: in base al contratto aziendale sottoscritto con l’Atral nel 2007, il servizio si pone come essenziale nelle fasce orarie dalle 6.30 alle 9.30 e dalle 13.30 alle 16.30. L’autorità garante invita quindi il Sul a revocare immediatamente lo sciopero indetto: “Resta fermo che la commissione – scrive Carrieri – accerterà, in seguito all’eventuale apertura del procedimento di valutazione, ogni altra violazione che dovesse emergere”. Della serie non si scherza.
In città intanto non sono pochi gli utenti scontenti e soprattutto preoccupati nell’usufruire quotidianamente di un servizio svolto nella più totale anarchia. Pullman che zigzagano per le strade neanche fossero dei motorini, che sfrecciano agli incroci senza rispettare il rosso dei semafori. Eccezioni, certo. Perché siamo convinti che la stragrande maggioranza degli autisti Atral rispittano le regole, soprattutto quelle del Codice della strada, ma è pur vero che le segnalazioni di violazioni spuntano come funghi con tanto di foto al seguito. L’ultima è quella che ritrae un pullman contromano tra via Carissimi e largo Carissimi. Gli utenti si aspettano che le istituzioni preposte al controllo siano più vigili sul trasporto pubblico locale prima che sia troppo tardi.
L’Atral gestisce il servizio a Latina dal 2005. Dal 2010 ad oggi ha ricevuto 12 proroghe e ci si prepara alla tredicesima, visto che il nuovo bando, da 24 milioni di euro, è fermo alla pubblicazione degli atti di gara avvenuta a giugno 2016. In questi lunghissimi anni di prorogatio gli investimenti sono stati praticamente pari a zero con ripercussioni sul servizio. Da giugno ad oggi ci si aspettava che il bando fosse indetto, invece, a quanto pare è rimasto fermo negli uffici. La dodicesima proroga scade a fine ottobre. Un tempo diventato ormai troppo corto per espletare la gara; è più facile quindi che l’Atral continuerà a gestire uno dei più servizi urbani più importanti con il 13° affidamento in proroga.
Dall’inizio del 2016, tra gli atti del Comune, si sono notate numerose applicazioni di sanzioni per violazioni contrattuali. Si va dal mancato lavaggio dei mezzi alle corse “saltate” per diverse ragioni tra cui le assenze degli autisti. Il Tpl a Latina viaggia a vista.