Attentato al sindaco Magnafico, voleva togliere un pusher dalla strada

La macchina del sindaco di Lenola dopo l'attentato incendiario

Voleva dagli un lavoro, un lavoro che però avrebbe rischiato di distoglierlo dalle mansioni criminali in cui era coinvolto. E’ questo forse uno dei motivi principali che ha scatenato l’ira del gruppo criminale nei confronti di Fernando Magnafico, sindaco di Lenola vittima di un attentato incendiario che ha visto andare distrutta la sua auto.

I problemi per il primo cittadino nascono proprio quando, quest’ultimo, prova a coinvolgere un 30enne, corriere della droga tra Lenola e Fondi, in attività lavorative per l’organizzazione di eventi. Magnafico non sapeva chi fosse e cosa facesse nella vita e mai avrebbe potuto pensare che quel gesto di aiuto si fosse trasformato nel più grande degli incubi.

L’attentato incendiario arriva in una calda notte del settembre del 2023 e da lì iniziano le indagini sotto traccia dei carabinieri. Indagini che ricostruiscono e portano alla luce un vero e proprio sodalizio criminale pronto a fare follie per non avere i bastoni tra le ruote.

E’ proprio il capoclan, Vincenzo Zizzo, a progettare infatti altri attentati nei confronti di Fernando Magnifico, finito poi sottoscorta. Il 42enne, considerato come l’esponente numero 1 del sodalizio, aveva infatti in mente l’idea di inscenare, con alcuni complici, l’investimento pedonale del sindaco. Poi successivamente anche quella di incendiare un centro ricreativo di Lenola dove avrebbe dovuto svolgersi un evento musicale.