Una campagna elettorale logorante, fatta di reciproche accuse e toni accesi, è terminata ieri con la chiusura della campagna elettorale da parte dei due candidati.
Domani la scelta spetterà ai cittadini e saranno le urne a decidere chi tra Antonio Terra e Domenico Vulcano sarà il nuovo sindaco della città.
Forte di un vantaggio di 5 punti percentuali, Domenico Vulcano ha raccolto negli ultimi giorni il consenso della lista DC di Angelo Casciano, di personaggi prima legati ad altri schieramenti e spera soprattutto che sospingerlo sia il vento di ponente che spira a livello nazionale, in una città tradizionalmente spostata al centrodestra e dove la Lega è riuscita a raccogliere il 14% circa dei consensi.
Quei punti percentuali di distacco potrebbero sembrare una enormità, ma si tratta di appena 1800 voti. A far la differenza è stata l’elevata astensione al voto, più alta rispetto a tutte le precedenti tornate elettorali dal 2009 ad oggi.
Pur avendo perso la metà dei voti di chi lo aveva sostenuto nel 2013 e sospinto verso una vittoria al primo turno, l’impresa di veder riconfermate le sue civiche per Antonio Terra è difficile ma non impossibile. Ha perso consensi in periferia ma ha ben retto la partita in centro. Nei giorni successivi al primo turno, dalla sua si sono schierati il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Partito Democratico regionale, provinciale e locale, 30 persone di varia estrazione sociale che hanno formato un appello.
Il ballottaggio, di fatto, si preannuncia un testa a testa all’ultimo voto.