Sostenere le “nuove attività” e ruolo dei Comuni

di Ivan Simeone

Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it

 

 

Molti sono i giovani che si affacciano per avere informazioni su come “si apre” una attività, dal semplice negozio ad una attività artigiana.

Le opportunità certamente non mancano ma bisogna analizzare molto bene la situazione e svolgere un’azione di “accompagnamento”, di tutoraggio del neo-commerciante come del futuro artigiano.

Attività di e-commerce, attività del “benessere” (acconciatori e centri di bellezza) come quelle attività commerciali legate alla somministrazione,sono le richieste “più gettonate”.

Latina oggi raccoglie ancora una grande percentuale di attività commerciali, rispetto agli altri comuni della provincia, rappresentando una valenza sociale oltre che produttiva propria delle attività di vicinato.

I numeri sono spesso ballerini rispetto al periodo di rilevazione ed ai raffronti statistici, ma offrono certamente un buon ordine di grandezza di un fenomeno.

Secondo dati Unioncamere Lazio, nella provincia di Latina operano oltre 10.500 attività commerciali di cui la maggior parte sono commercio al dettaglio in sede fissa e, a seguire le attività commerciali ambulanti. Sono numeri importanti, se poi andiamo ad aggiungere le attività della somministrazione e ristorazione, o le altre tipologie che si sovrappongono come quelle artigianali legate alla produzione di alimenti “al dettaglio”, leggasi laboratori di pasticceria, pizzerie e forni o attività legate alla “bellezza” come parrucchieri, estetiste, pulitintolavanderie; i numeri crescono di molto.

Per avere una “visione numerica” aggiornata e precisa, basti andare sul sito della Camera di Commercio di Frosinone-Latina nel servizio Osserfare.

Secondo gli ultimi dati del terzo trimestre 2024, complessivamente la situazione vede un leggero incremento delle realtà imprenditoriali nella provincia di Latina; necessita poi andare ad analizzare i singoli settori.Molto alto è il turnover delle aperture/chiusure come buono l’andamento del settore agricolo. Tengono le costruzioni e hanno una buona performance le attività legate alla ristorazione e somministrazione in generale.

Certamente poi bisogna anche andare a “vedere” l’economia reale, gli andamenti e le situazioni delle singole attività…qui il discorso si fa un tantino più complesso. Luci ed ombre si rincorrono. Fortunatamente non mancano imprese che sono una eccellenza.

Il tessuto economico pontino è prevalentemente fatto da piccole attivitàe piccole imprese spesso a conduzione familiare, le quali sono l’ossatura di quella che chiamiamo “economia del quotidiano”.

In questa fascia produttiva si inseriscono molti dei nostri ragazzi che decidono di “aprire bottega” e che devono essere sostenuti anche dalle Istituzioni locali, dai nostri Comuni, come ad esempio con precise iniziative di defiscalizzazione.

Una corretta sinergia tra Enti locali con i propri Assessorati alle Attività produttive e le Associazioni di Categoria datoriali è sempre un aspetto essenziale. Le nostre Istituzioni locali possono fare la differenza e mettere in moto quei processi finalizzati ad attrarre nuovi investimenti piccoli o grandi che siano.

I nostri giovani imprenditori devono essere “accompagnati” anche nella ricerca di soluzioni finanziarie. Il Microcredito è oggi una valida soluzione, come diversi Bandi per la nuova imprenditorialità.

Certamente bisogna fare attenzione e trovare il giusto canale che più si addice al nostro nuovo imprenditore. Un corretto accompagnamento è essenziale per districarsi in questa realtà fatta di spot promozionali e vere opportunità.

L’azione informativa dovrebbe anche partire dalle scuole con i propri maturandi, particolarmente degli Istituti tecnici e professionali. Una buona informazione è oggi fondamentale.