La Sakura Karate ha portato 6 atleti visionabili al primo Campionato italiano Fesik, divisi per le diverse specialità. Le gare si sono svolte al Centro Tecnico Federale Fesik a Campi Bisenzio a Firenze.
Questi gli atleti pontini con i loro risultati:
Silvia De Angelis, 1^ nel Kihon Ippon Kumite, 1^ nel Kata
Alessia Mandatori, 1^ nel kata, 3^ nell’Enbu con Castaldi
Marco Zingarelli, 1° nello Shobu Ippon Kumite, 3° nel Kata
Davide Castaldi, 2° nel kata, 2° nel Fukugo, 2° nell’Enbu con Mandatori
Sara Sebastiani, 3^ nel kata
Carlo Chillemi, 3° nello Shobu Ippon Kumite
Sabato le lezioni si sono incentrate sulla specialità dello Shobu Ippon col Maestro Marra e sul Kata con la Maestra Ferluga, per quanto riguarda gli atleti della squadra nazionale e i “visionabili”, mentre lo stage tecnico, condotto dal Maestro Scutaro e dal Maestro Ciccarelli è stato dedicato a fornire le nozioni necessarie per affrontare il campionato del giorno dopo, illustrando le interpretazioni del regolamento dedicato all’evento.
Il giorno successivo, domenica si è svolta la gara, in un clima di collaborazione e di ascolto necessari per una “prima edizione” di un evento, al fine di dare l’avvio a una lunga serie di questo genere di campionato, nel quale trovano spazio più specialità: il kihon, l’esecuzione delle tecniche fondamentali del karate, il kata, secondo il regolamento tradizionale, quindi con la possibilità che il kata venga sorteggiato tra un certo numero di esercizi, a seconda del turno di gara e del proprio livello, fino a proporre il proprio cavallo di battaglia nella finale; il kihon kumite, ovvero l’esercizio di combattimento predefinito, che richiede la conoscenza di tanti dettagli e principi necessari per sviluppare la capacità di eseguire, successivamente, un buon combattimento libero; il jyu ippon kumite, ovvero il combattimento semilibero, lo shobu ippon kumite, cioè il combattimento libero in cui l’atleta vince con un solo punto assegnato, che deve essere realmente efficace; il fukugo, nel quale due atleti si sfidano prima nella conoscenza del kitei kata e successivamente nel combattimento, l’enbu, applicazione di tecniche libere eseguita da una coppia di atleti e infine il kata bunkai e il combattimento a squadre.
Tanto karate, tanta tecnica, tanto studio, tanti stimoli. Starà ora ai vertici della Federazione dare l’opportuno spazio a quella che per alcuni sembrerà una novità ma di fatto non rappresenta altro che una storia già scritta, quella cioè di una sana e completa pratica dell’arte marziale da noi praticata.