“L’imminente rinnovo del Consiglio e della Presidenza Provinciale rappresenta una fase assai importante per il territorio pontino, mai come adesso dove le opportunità offerte dal PNRR chiamano le amministrazioni locali al salto di qualità nella pianificazione territoriale.
Pianificazione mortificata dal depotenziamento di un ente sovraccomunale come la Provincia, che invece può svolgere un ruolo di coordinamento di interventi vasti proprio sugli argomenti preponderanti del PNRR.
Riqualificazione ambientale, transizione ecologica, non solo intesa come energetica, ma dei sistemi di produzione e sostenibilità a tutto tondo.
L’ente provinciale assume quindi una funzione strategica proprio sulle questioni più urgenti, come le variazione climatiche, che richiedono opere multisettoriali che non riguardano soltanto l’abbattimento della CO2, ma più in generale intervengono anche nella mitigazioni di effetti climatici evidenti, come i fenomeni a carattere alluvionale, a volte violenti e per nulla trascurabili, che fanno emergere tutta la fragilità del territorio pontino del quale dimentichiamo, troppo spesso, la natura artificiale.
Non è solo una questione di manutenzione ordinaria, gli effetti di una mancata pianificazione di utilizzo e conservazione delle acque interne, in uso soprattutto dall’agricoltura, che nel territorio pontino sta assumendo sempre di più un ruolo di traino economico, pone la questione di quelle programmazioni multilivello note come i contratti di fiume, lago, costa e foce.
Questi strumenti di pianificazione negoziata strategica sono ormai gli unici che possono far confluire risorse importanti, proprio perché sono riconosciuti come di governance nell’ultimo collegato ambientale.
Solo un ente sovraordinato come la Provincia può realizzare una pianificazione integrata di questo tipo.
Il tema delle risorse idriche in provincia di Latina diventerà un argomento rilevante proprio per la fragilità del territorio artificiale, non solo dissesto idrogeologico con i danni che sono ricorrenti e a tutti evidenti, ma anche la questione della preservazione delle falde dai cunei salini provocati dall’escavazione di pozzi ed emungimenti abusivi, con il pericolo che questo comporta per il consumo umano di tale risorsa.
La Provincia di Latina in tal senso si è distinta nell’ultimo periodo proprio per la determinazione con la quale sta portando avanti, come ente coordinatore, i contratti di fiume e di città dell’Agro Pontino e dell’Amaseno, giunti ormai alla scrittura del piano di azione per la firma dei suddetti al Ministero dell’Ambiente.
Questo importante coordinamento territoriale svolto dalla Provincia, con un assetto al limite dell’agibilità delle risorse umane, rappresenta una sfida che auspico sia accolta dalla nuova Presidenza come elemento cardine di una riqualificazione integrata delle acque, tema centrale di nascita e trasformazione della terra pontina”.
Così si pronuncia il consigliere comunale di Latina, Tommaso Malandruccolo.