Il capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, è intervenuta per quanto riguarda l’approvazione in Regione della delibera per il nuovo Piano dei Porti. Una deliberazione che contiene un progetto anche per il capoluogo pontino, ovvero l’ampliamento da 300 a 500 posti barca nel Porto di Rio Martino.
“Dopo il buco nell’acqua dei rappresentanti locali della maggioranza di governo in parlamento per l’estensione della ZES alle province di Latina e Frosinone, la tanto decantata filiera del centrodestra si rende protagonista di un altro corto circuito, stavolta a livello regionale: il Piano dei Porti approvato dalla giunta Rocca, che a Latina prevede il solo porto di Rio Martino con posti barca da 300 a 500”.
“Una deliberazione – sottolinea Ciolfi – che nulla aggiunge alla carente situazione attuale,
prevedendo non un nuovo Porto, ma un Porto già esistente e che, peraltro, sembra completamente avulsa dalle note criticità che interessano il Porto canale di Rio Martino. È noto a tutti, infatti, che quel porto canale non potrà mai essere funzionale per via dell’insabbiamento continuo cui è soggetto e che non consentirà mai di dare ai pescatori professionisti le legittime garanzie di poter lavorare né adeguate risposte alle esigenze dell’indotto del diportismo nautico, anche in ragione del piccolo scivolo di alaggio sul solo lato Sabaudia e dell’assenza di una sufficiente area di manovra e di un’area parcheggio. Rio Martino ha dei limiti logistici, strutturali e infrastrutturali per cui non potrà mai assolvere al ruolo di Porto di Latina, se questo era ciò a cui pensava la giunta Rocca inserendolo come unica possibilità sul nostro tratto di costa comunale. L’amministrazione regionale dimostra di non avere conoscenza del territorio in cui governa, né i rappresentanti locali dell’attuale maggioranza in regione sono riusciti ad aprirle gli occhi”.
“Dalla filiera regionale di centrodestra e dal presidente Rocca – continua la consigliera – ci saremmo aspettati qualcosa di diverso riguardo la portualità a Latina. Sarebbe bastata una presa di coscienza di ciò che è stato fatto nel Piano di Utilizzazione degli Arenili comunale: in quel piano, cui ho lavorato come delegata alla marina nella scorsa amministrazione, è previsto un punto di ormeggio a Foce Verde, dotato di uno scivolo di alaggio pubblico di circa 18 metri e di banchine galleggianti antistanti. Ciò rappresenterebbe il primo passo concreto verso una portualità sostenibile, sebbene il Piano resti ancora inchiodato poiché l’attuale amministrazione la tira per le lunghe sulle sue stesse osservazioni circa l’aumento di volumetrie coperte per gli stabilimenti balneari, negando alla collettività le vere opportunità rappresentate dal Piano”.
“Ancora una volta, dopo annunci roboanti la montagna sembra aver partorito un topolino. Speriamo si possa mettere mano a quest’atto, che definirei una sconfitta per la nostra blu economy, e che si possa iniziare a pensare a una portualità a Foce Verde diversa dal vecchio progetto faraonico di molti anni fa, inserita in un Piano di tutela del territorio e del nostro litorale che sia integrato al Piano della Costa, cui si sta già lavorando, per le necessarie valutazioni di impatto ambientale. Per far crescere il nostro territorio – conclude Ciolfi – occorre una visione che questa maggioranza di governo non ha ancora chiarito”.