“Ancora una volta la maggioranza di centrosinistra alla Regione Lazio elude scientificamente le nostre domande sulle oscure vicende che ruotano intorno alla Laziomar e al contratto di servizio per il trasporto verso le isole pontine”.
A sostenerlo è Gaia Pernarella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Lazio, che a luglio, insieme ai colleghi Denicolò, Porrello, Corrado, Perilli e Barillari aveva interrogato l’assessore alle Politiche del Territorio e Mobilità Michele Civita, sulla conformità al contratto di servizio dell’imbarcazione “Don Francesco”. “Nello specifico – rileva la consigliera regionale – avevamo chiesto all’Assessore se fosse a conoscenza dei lavori di manutenzione tenutisi nell’aprile 2017 a Napoli con cui, previa autorizzazione del Rina, era stata innalzata la portata netta della nave “Don Francesco” da 160 a 250,2 tonnellate, e se fosse quindi a conoscenza che, precedentemente, la nave avrebbe violato l’allegato 8,1 dell’offerta tecnica, “caratteristiche funzionali minime del naviglio”. E questo – aggiunge la Pernarella – almeno per tutto il 2015, considerata la nota Laziomar del 2 dicembre 2014 con cui si informava il dirigente dell’area porti e trasporto marittimo che per l’intero anno successivo il “Quirino” sarebbe stato sostituito sulla linea Formia/Ponza”.
E ancora: “In sostanza – osserva la capogruppo 5 Stelle -, la Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità, citata dall’Assessore nella sua risposta alla nostra interrogazione scritta, ci informa che il Rina ha attestato la portata della nave Don Francesco a 250,2 tonnellate e che questa sostituisce il traghetto Quirino viaggiano a 15-16 nodi di velocità, 4 nodi in più rispetto al traghetto titolare della tratta. Peccato che fino ad aprile scorso Laziomar abbia palesemente violato il contratto di servizio avendo avuto il Don Francesco una portata inferiore a quella certificata in aprile. Sappia l’assessore Civita, se nessuno lo ha ancora mai messo a conoscenza in questi quasi cinque anni di governo, che c’è un’enorme differenza tra un traghetto come è il Quirino e una nave veloce come il Don Francesco. E considerato che Laziomar non glielo spiega adeguatamente, considerato che da oltre un anno svariate Procura indagano su questa scabrosa vicenda, si metta a studiare autonomamente: presto o tardi potrebbero essere loro a interrogarla”.