Potrebbe essere l’inizio di una sorta di processo interno quello cui da il via Enrico Forte, lo sconfitto delle elezioni comunali di Latina, con un documento firmato da 26 tra Dirigenti, amministratori, iscritti al Pd tra cui, oltre allo stesso consigliere regionale, spiccano anche la collega in Regione Lazio Rosa Giancola e, soprattutto, l’onorevole Sesa Amici, sottosegretario del governo Renzi. Il documento, che può essere interpretato come una critica alla condotta politica dell’attuale segreteria provinciale capitanata dal setino Salvatore La Penna (da sempre vicino al senatore Moscardelli)
Il testo del documento
“Le elezioni amministrative appena celebrate ci consegnano un quadro preoccupante della vita interna al nostro partito: la conquista di molti comuni non è sufficiente a celare la gravità dei casi di Latina e Terracina (tesi invece sostenuta proprio da La Penna ndr.), cartine al tornasole di una grande mancanza di progettualità, di anima politica nella conduzione dell’azione del partito. Il Pd è nato dall’incontro delle maggiori e più solide culture politiche italiane: quella del comunismo italiano, dei cattolici-democratici e del socialismo riformista. Tutto ciò in provincia di Latina non si è mai realizzato. Siamo convinti che solo dalla valorizzazione delle differenze, della partecipazione di donne e uomini libere può risiedere il nucleo fondativo del Pd. Non possiamo, perciò, più tollerare una concezione padronale della vita interna al partito. Vogliamo ripartire dal Pd per dargli un’anima. Per questo intendiamo ribadire che esiste un’altra idea di società, di inclusione e di partecipazione democratica nel Pd e nella vita pubblica. Ci aspettano sfide dirimenti per il futuro dell’Italia e del nostro territorio, a partire dalla campagna referendaria che ci vedrà fortemente impegnati nella costruzione di comitati aperti e promossi dalla società civile. C’è un’area profonda del malessere sociale che non possiamo tralasciare: le fragilità sociali, le difficoltà che attraversano il terzo settore, i temi dell’associazionismo e della cultura devono vederci impegnati ed essere presenti promuovendo una classe dirigente all’altezza di queste aspettative. Per noi non esiste l’antipolitica: pensiamo, invece, che l’unica differenza possibile sia tra la politica buona e quella cattiva. Il nostro territorio è per vocazione generoso, naturalmente dedito all’integrazione e all’accoglienza e sarà chiamato, nei prossimi mesi, a gestire con equilibrio e solidarietà questi temi. In questo senso la visita dei maggiori capi di Stato europei all’isola di Ventotene ci consente di ribadire una nuova idea di Europa mettendo l’Italia al centro e alla nostra Provincia di essere anch’essa protagonista del dibattito. Alla luce di questa nuova idea di Europa il tema non può che essere come può ripartire lo sviluppo di questo territorio e quindi: il tema delle infrastrutture, del turismo vanno sempre più coniugati al richiamo di una maggiore responsabilità dei nostri amministratori, investiti da grandi innovazioni legislative regionali e nazionali, e che sono chiamati a guidare le proprie comunità all’interno di una nuova idea di sviluppo. Sentiamo quindi la necessità di dare vita, nelle prossime settimane, ad iniziative tematiche su tutto il territorio provinciale. Riteniamo altresì indispensabile dare seguito ad una azione di ascolto – circolo per circolo – valorizzando competenze, esperienze finora svilite ed umiliate per costruire un Pd di tutti e non di pochi”.
I firmatari
Il documento è sottoscritto da On. Sesa Amici, On. Enrico Forte, On. Rosa Giancola, Giovanni Bernasconi, Carla Amici, Nicoletta Zuliani, Fabrizio Porcari, Paolo Valente, Ernesto Schiano, Maria Civita Paparello, Biagio Rizzi, Nicola Grossi, Giorgio De Marchis, Francesco Carta, Claudio Sperduti, Enzo De Amicis, Marco Fioravante, Augusto Narducci, Emiliano Scinicariello, Maria Innamorato, Stefano Recchia, Lucio De Filippis, Claudio Lecce, Fabrizio Mattioli, Renato Campoli, Antonio Scarsella
I non firmatari
Oltre ai sindaci PD neo eletti, non compaiono nell’elenco il sindaco di Sezze Andrea Campoli, quello di Cori Tommaso Conti, l’onorevole Moscardelli, i vari dirigenti provinciali fedeli al segretario La Penna
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