“Così a un’ora fissa Matuta soffonde con la rosea luce dell’aurora le rive dell’etere e spande la luce (Lucrezio – de rerum natura)”. Trae spunto dall’antico poema del I secolo avanti Cristo, ispirato alla divinità pagana, simbolo di fecondità, la proposta culturale di Daniela Carfagna. Residente dalla sua nascita a Sabaudia, dove svolge per il Comune il ruolo di dirigente del settore Cultura ormai da anni, incassando il successo di numerose iniziative la lei curate e dirette nell’ambito del ruolo assegnatole nell’ente municipale, questa volta si è fatta promotrice a titolo personale di un evento pensato per l’intera provincia di Latina, finalizzato ad istituire la festa della Madre Terra con una manifestazione che coinvolga le 33 municipalità del territorio pontino.
Da Satricum un simbolo per la terra pontina
“Mater Matuta – spiega – rappresenta la madre di ogni madre, la madre terra, l’origine, l’aurora, la fecondità, l’inizio e la fine della vita come del tempo. Come il seme per dar origine alla pianta deve morire, così la vita dà origine alla morte in un ciclo perenne e continuo. Ma Mater Matuta è anche rappresentazione di fecondità, raccolto, di nuovi frutti e quindi di rinnovamento. Da qui l’idea di scegliere questo simbolo a rinascita della Terra Pontina, in quanto figura conosciuta nell’agro per il tempio a lei dedicato in quel di Satricum”.
Lo scopo del progetto
Il progetto di Daniela Carfagna, che intende coinvolgere la Regione Lazio, i 33 Comuni della Provincia di Latina e associazioni no profit (ha già preso contatti con l’associazione “Il Castelluccio”, nota per la realizzazione dei carri allegorici di Carnevale), ha come scopo quello di creare un grande evento, mai realizzato fino ad oggi, in grado di mostrare le peculiarità e gli attrattori culturali dell’intera provincia pontina nei suoi variegati aspetti e nella sua storia, al fine di catalizzare un grandissimo numero di spettatori, con una ricaduta di immagine atta ad incentivare la conoscenza e la fruizione del territorio a 360 gradi, promuovendone il turismo e l’occupazione, con il supporto dell’associazionismo ed il volontariato.
Una grande sfilata di carri
La festa di Mater Matura ideata da Carfagna consiste nell’esposizione delle risorse, dei costumi e delle tradizioni dell’itera provincia pontina attraverso una grande sfilata di 33 carri, uno per ogni comune sul quale sia ricostruito, in breve spazio, l’elemento rappresentativo della comunità: sia esso un antico mestiere, la lavorazione di un prodotto, un gioco tradizionale o un elemento culturale. “Ogni comunità – spiega la promotrice – potrà anche rappresentarsi con più di un carro e quindi mostrare più elementi rappresentativi di sé stessa. Inoltre ogni carro dovrà essere preceduto nella sfilata dal proprio gruppo folkloristico con il proprio costume tradizionale accompagnato da musiche, danze o brevi rappresentazioni teatrali attraverso le quali si riproporrà al turista un antico mestiere, un gioco o un episodio storico di cui è stato protagonista un personaggio di quel comune. Per fare un esempio Sabaudia potrebbe narrare la battaglia del grano o la vita in una lestra, Terracina potrebbe raccontare la vendemmia del moscato, Bassiano la lavorazione del prosciutto, Cisterna la sfida dei buttari con Buffalo Bill, Sezze la lavorazione dei carciofi, Priverno il lavoro del fornaio o le gesta della Vergine Camilla, Fondi la lavorazione del latte di bufala, Sermoneta la rappresentazione del duca Caetani e della sua corte, Gaeta la fuga del papa e così via…”.
La data e altri dettagli dell’evento
Carfagna, nel suo progetto, indica come data per la festa la seconda domenica di giugno, sia per un fatto storico – la Madre Terra si festeggiava l’11 giugno – sia per la necessità sempre più avvertita di destagionalizzare il turismo ancora troppo concentrato tra la metà di luglio e fine agosto. A latere dell’evento, in una serie di gazebo, ogni comune potrà promuovere la propria immagine ed i propri prodotti tipici. Ma dove dovrebbe svolgersi questa grande sfilata? “La madre terra – spiega Carfagna – è elemento comune sia ad un comune bagnato dal mare, che posto sui monti Lepini, Ausoni ed Aurunci o mollemente adagiato in pianura. E’ elemento simbolo di tutto il territorio e quindi scelto per accomunare le diverse realtà pontine. Come prima volta mi piacerebbe che la location della sfilata fosse Sabaudia, ma questo non significa privilegiare una realtà sulle altre. La manifestazione infatti potrebbe diventare itinerante, sia nell’ambito della stessa stagione, sia nel ripetersi annuale dell’evento”.
La promozione del marchio pontino
“Ripercorrendo, con un grande evento che sappia calamitare numerose presenze, gli usi ed i costumi dei nostri antichissimi progenitori che salutavano l’arrivo del raccolto attraverso danze e canti che seguivano carri trainati da buoi, affinché la stagione fosse feconda e propizia – conclude Carfagna – possiamo ambire finalmente alla promozione del marchio pontino tutt’oggi inesistente”.
La sfida è già partita
Il progetto c’è. Carfagna ha già ottenuto la disponibilità del Comune di Sabaudia e sta prendendo contatti con gli altri enti. La maratona dell’instancabile Daniela è già partita. L’obiettivo è quello di istituire la festa già dal prossimo quanto vicino giugno 2016.