E’ di Latina uno ricercatori premiati dall’Università di Pisa durante la cerimonia finale del corso PhD+, il programma dell’ateneo per valorizzare ricerca, innovazione e spirito imprenditoriale. Il ricercatore pontino ha 30 anni e si chiama Matteo Agostini, ideatore insieme a Marco Cecchini, 42enne di Piombino (Livorno), di un biosensore in grado rilevare i danni cerebrali da trauma. Si sono aggiudicati così un assegno di mille euro. Stesso importo è stato assegnato a Francesca Lucia Maria Celano, 24 anni di Canicattì (Agrigento), e Francesco Franco 25 anni di San Marzano di San Giuseppe (Taranto), con il progetto “Talent Acquisition Management”, ideando una piattaforma per il reclutamento di personale nelle grandi aziende e nelle multinazionali.
Tornando al biosensore che il pontino ha condiviso con il collega toscano, esso è in grado di rilevare i biomarcatori nel sangue, in particolare una proteina chiamata Gfap legata ai danni cerebrali da trauma. In pratica, spiegano dall’università, con una semplice analisi del sangue questo dispositivo potrà identificare un danno cerebrale in pochi minuti, senza utilizzare analisi costose e lunghe come la Tac o la risonanza magnetica.
“Per la prima volta – ha sottolineato Adriana Ciurli, vicepresidente della Commissione unica di garanzia – abbiamo avuto l’opportunità di premiare idee innovative, su temi legati alla promozione delle pari opportunità, al contrasto alle discriminazioni e alla piena realizzazione del benessere lavorativo”. Il Phd+ dell’Università di Pisa è organizzato in collaborazione con la Scuola Sant’Anna di Pisa, la Normale e l’Imt di Lucca, che promuove la creatività, l’innovazione e lo spirito imprenditoriale degli studenti premiando le migliori idee di impresa.