di Federico Panariello
Una vita e una carriera professionale interrotta, per il medico 47enne che si è sottoposto e sottomesso all’obbligo vaccinale per il personale sanitari, al fine proteggere gli altri sanitari e i pazienti con cui sarebbe entrato in contatto.
Il medico 47enne dell’Asl di Latina si sottopose a vaccino anti-Covid sars 2 nel gennaio 2021, e due giorni dopo scopri di avere essere stato gravemente danneggiato da infezione di pericardite recidivante.
Ad oggi il medico-paziente ha anche un’insufficienza mitralica con un versamento pericardico e altre complicanze e non è riuscito a proteggere se stesso e a sua volta è diventato uno dei pazienti a cui ha dedicato la vita.
Tramite l’avvocato Renato Mattarelli il medico ha presentato all’Asl di Latina una prima domanda, dell’indennizzo previsto dalla legge n. 210/1992 in favore dei soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, a cui seguirà la causa di risarcimento integrale dei danni.
L’indennizzo è un primo emolumento di natura assistenziale simile ad una pensione di circa 850/950 euro mensili mentre il risarcimento consiste in un più ampio ed unico emolumento contenente tutte le voci di danno che, nel caso del medico pontino danneggiato, consiste nel danno alla salute anche psichica, vista la reazione depressiva all’evento, morale da coazione psicologia alla obbligatorietà del vaccino e patrimoniale da perdita di chances di carriera e spese.
Vista la novità della materia sarà da identificare il soggetto o i soggetti danneggianti da ricercare fra il Ministero della Salute, Aifa, Produttore del vaccino Pfizer-Biontech, il distributore e non ultima l’Asl di Latina che non ha prevenuto e protetto il proprio medico dipendente dagli effetti avversi del vaccino.
La relazione causale è pressoché documenta da una serie di certificati rilasciati a distanza di tempo e da strutture sanitarie diverse afferenti all’Asl di Latina.