Alessandro Zof, 39 anni, dai domiciliari torna in carcere. Aggravamento della misura cautelare su provvedimento del Collegio Penale di Latina, su richiesta dei pm della DDA Luigia Spinelli e Francesco Gualtieri. Come riporta il quotidiano Latina Oggi, è l’esito di una perquisizione della squadra mobile di Latina, nella sua abitazione dove si trovava agli arresti domiciliari per l’inchiesta “Reset” (processo che riprende domani e vede alla sbarra oltre 30 imputati accusati a vario titolo l’associazione per delinquere con l’aggravante del metodo mafioso). Durante l’operazione, non sono state trovate armi, ma Zof è stato accusato di aver tentato di disfarsi di droga.
I pm della DDA, hanno richiesto l’aggravamento della misura cautelare anche al Gup di Roma, che ha respinto l’istanza ritenendo l’assenza di elementi. La sua difesa ha impugnato il provvedimento del Tribunale di Latina, presentato al Riesame il ricorso che verrà discusso domani. Alessandro Zof è coinvolto anche nell’inchiesta sui chioschi al mare, per la quale si andrà in aula il prossimo 20 novembre, data dell’udienza preliminare. Qui vengono contestati i reati di turbata libertà degli incanti ed estorsione, aggrava
ti dal metodo mafioso.