Detto, fatto. Sabato scorso la consigliera dem Nicoletta Zuliani ha richiesto la convocazione della commissione Trasparenza per fare luce sul caso del permesso a costruire rilasciato a maggio 2018 alla società Torre la Felce per la realizzazione di un parcheggio interrato in un’area comunale; oggi la presidente Matilde Celentano ha inserito il punto all’ordine del giorno della prossima seduta, convocata per giovedì 14 febbraio alle 15.30. Il focus sarà su: incongruenze tra progetto e convenzione riguardanti particelle di proprietà comunale.
Il progetto autorizzato (leggi qui), già al centro di una precedente interrogazione (leggi qui) e di pesanti critiche per la sua storia che ha avuto origine dalla sanatoria concessa al proprietario dell’Oxer per i garage trasformati in sale cinematografiche nel seminterrato del palazzo di vetro di viale Nervi a condizione che realizzasse altre aree di sosta. Una pratica davvero inusuale, tanto più che la soluzione è stata definita all’interno di un terreno comunale, tra viale Nervi e via Alemanni, per 176 posti auto (18.800 metri cubi interrati), considerata del tutto a vantaggio del privato. Nel 2016, alla luce di questo “particolare” caso edilizio per il quale si sollecitava il “perfezionamento” della sanatoria, l’allora segretario generale del Comune di Latina (epoca commissario Giacomo Barbato) prescrisse che gli atti fossero trasmessi alla Procura della Repubblica. Ma nove mesi fa la sorpresa: il dirigente del servizio Governo del territorio Paolo Ferraro ha rilasciato il permesso a costruire e l’assessore all’urbanistica Francesco Castaldo il 5 luglio scorso, rispondendo proprio ad un’interrogazione della consigliera Zuliani, disse che stava tutto a posto e che era una pratica giacente a cui mancava solo la firma del dirigente (leggi qui).
Eppure la consegna dell’area da parte del Comune alla società Torre la Felce, almeno fino ad un paio di settimane fa, non sarebbe avvenuta. CasaPound su questa vicenda ha chiesto spiegazioni attraverso una pec indirizzata all’ufficio Edilizia privata del Comune (leggi qui).
Zuliani, invece, nel denunciare una grave incongruenza tra progetto e convenzione ha di fatto ipotizzato che l’eventuale mancata consegna dell’area comunale alla società Torre la Felce sarebbe dovuta ad un mega “pasticcio” dal quale l’amministrazione non riuscirebbe a venirne fuori.
Cosa dice la Zuliani? Che il progetto autorizzato interessa quattro particelle di proprietà comunale, mentre nella convenzione, in base alla quale l’ufficio ha provveduto a rilasciare il permesso a costruire, una di queste particelle sarebbe da assegnare temporaneamente al privato al solo fine di accesso al cantiere; una seconda particella, utilizzata in minima parte nella progettazione, sarebbe coincidente alla sede stradale. Per Zuliani si tratta di una grave incongruenza che andrebbe rettificata o con la modifica della convenzione, attraverso deliberazione di Consiglio comunale, o con l’annullamento del permesso a costruire rilasciato a maggio scorso, la modifica del progetto e nuovo permesso a costruire.
Ecco la pratica sarebbe rimasta bloccata a questo bivio, ipotizza Zuliani, stretta tra l’include (il Consiglio comunale) e il martello (la proprietà dell’Oxer che già avrebbe chiesto di rettificare la convenzione piuttosto che modificare il progetto e confidare in un nuovo permesso a costruire).
Convocati in commissione Trasparenza sull’argomento, per la loro audizione, l’assessore Francesco Castaldo, il dirigente Paolo Ferraro, e il rup Ilario Marino.