Venerdì prossimo, alle 13.30, nell’ambito della rassegna “Il territorio racconta i sapori del Lazio”, organizzata dalla Regione Lazio all’interno della Fiera nazionale “Più libri più liberi” a Roma, sarà protagonista l’olio extravergine di oliva delle colline pontine. L’incontro si terrà presso lo stand della Regione Lazio, all’interno del Centro Congressi La Nuvola, e sarà guidato da Luigi Centauri, capo panel e presidente del Capol (Centro Assaggiatori Produzioni Olivicole di Latina).
Il tema dell’incontro, che si intitola “Oliveti delle colline pontine: un’antica coltura a difesa dell’ambiente e della salute”, offrirà anche un’occasione unica per degustare l’olio extravergine di oliva monocultivar Itrana, una delle eccellenze olivicole del Lazio. L’assaggio sarà accompagnato dalla presentazione della storia e delle caratteristiche organolettiche di questo olio, che rappresenta un elemento fondamentale del patrimonio agricolo e culturale dell’Agro Pontino.
Durante l’evento, Centauri sarà affiancato da Marisa Pietrosanti e Alessandro Rossi, che illustreranno l’olivicoltura dell’Agro Pontino, una zona che, con i suoi 9.500 ettari di coltivazioni, è il cuore pulsante della produzione di olio extravergine di oliva, con l’Itrana come varietà predominante. Questa coltivazione si estende dalle colline dei Monti Ausoni, Monti Lepini e Monti Aurunci, coprendo circa il 76% della superficie olivicola della provincia di Latina.
La degustazione guidata non si limita a far conoscere le qualità dell’olio, ma ha anche lo scopo di educare i consumatori, insegnando loro a riconoscere e apprezzare le caratteristiche organolettiche degli oli extravergini di oliva. “L’itrana – ricorda Centauri – è una varietà a maturazione scalare e tardiva, con una raccolta che va da fine ottobre a gennaio. Quando le olive vengono raccolte precocemente, l’olio che ne deriva ha caratteristiche pregevoli, con un sentore di pomodoro verde molto accentuato e note di amaro e piccante decise, ma sempre equilibrate. Questo indica una buona concentrazione di polifenoli, ma non al punto da comprometterne l’uso in cucina.”