Il partito comunista di Gaeta lancia l’allarme sul trasferimento delle apparecchiature mediche dal “Monsignor Di Liegro” di Gaeta al “Dono Svizzero” di Formia, tra cui quelle adoperate per la respirazione assistita. “Di fatto il reparto Covid di Gaeta, appena aperto, sarebbe stato completamente smantellato”. La notizia è vera in parte.
“Il reparto aperto per affrontare l’emergenza Covid – ha spiegato infatti il primario Amato La Mura, che ha curato le persone già assistite nella fase acuta della malattia in altri ospedali della Capitale, fino al tampone negativo – è semplicemente chiuso. Non serviva più in questa fase, ma non è stato smantellato. Quando è stato necessario siamo riusciti ad aprire in 5 giorni, ora che è tutto pronto basterebbe un solo giorno, forse 2 per riunire il personale.
Nel caso in cui dovessimo riaprire potremmo riportare le attrezzature a Gaeta in poco tempo, ma non sarà necessario. La seconda ondata sarà sotto controllo: oggi abbiamo i mezzi per rispondere, il virus ha perso di virulenza, e abbiamo l’ospedale Goretti con 200 posti.
Fermo restando – ha continuato La Mura che abbiamo raggiunto al telefono – che non bisogna abbassare la guardia, ma aumentarla. Qui nel sud pontino abbiamo avuto la fortuna di una Direzione generale che si è mossa per tempo e che ci ha fornito tutti i mezzi per affrontare la pandemia.
Ora però bisogna considerare che il virus in 4 giorni ha fatto 6 morti in tutta Italia, anche se i contagi sono di nuovo in aumento. Se poi dovessi fare una nuova mutazione affronteremo la situazione con i farmaci antivirali e quelli per acutizzazioni”.