E’ Marco Ravaglioli il nuovo presidente della Fondazione città di Terracina, nata un anno fa per la gestione del patrimonio culturale cittadino.
Il giornalista Rai, ex deputato, impegnato da anni nella valorizzazione del patrimonio culturale della città di Roma, anche attraverso l’associazione “Per Roma” di cui è presidente, è stato nominato alla guida della Fondazione terracinese dal sindaco Roberta Tintari, a seguito delle dimissioni ad ottobre scorso di Agostino Attanasio.
“La scelta di Ravaglioli – dichiara Tintari -, apprezzata anche dal partner privato della Fondazione, rappresenta il prosieguo di un’esperienza che giudico positiva, nonostante l’esiguo tempo trascorso dalla nascita dell’ente, in cui il Presidente Attanasio, che ringrazio per la serietà e la professionalità del suo impegno nella fase più delicata, ha saputo imprimere un indirizzo alla struttura. Ci stiamo confrontando con la prima esperienza di questo genere nella nostra città e trovo naturali i passaggi di assestamento durante il percorso di crescita. La Fondazione – continua il sindaco – dispone di una sua organizzazione strutturata ed efficiente tanto da aver prodotto una serie di iniziative di alto valore, prima su tutte la riapertura del Castello Frangipane con appuntamenti settimanali e un calendario di eventi estivi di assoluta qualità. A Terracina c’è spazio per un’offerta culturale diffusa, capace di attirare l’attenzione sia di tante persone comuni sia di un pubblico interessato anche a manifestazioni più di nicchia”.
“Sono certa – afferma il sindaco – che il dottor Ravaglioli, personalità di prestigio e profonda sensibilità culturale, saprà rendere la Fondazione un ente appetibile anche per organizzazioni nazionali e internazionali interessate a investire nel nostro patrimonio. Abbiamo affrontato emergenze finanziarie che sembravano insormontabili e oggi siamo alle prese con il riassetto urbanistico della città, priorità per la quotidianità dei cittadini. Ciò non toglie che questa Amministrazione crede fermamente nell’idea che vede la cultura come strumento di sviluppo sociale ed economico fondamentale per questa comunità”.
“A chi afferma che la cultura non produce ricchezza – conclude Tintari – e che l’economia sia esclusivamente figlia della produzione industriale, rispondo che le nostre acciaierie sono il patrimonio di beni culturali e paesaggistici che ci circondano e che stiamo lavorando affinchè questa città, nel più breve tempo possibile, sia capace di dotarsi delle infrastrutture pubbliche e private capaci di promuovere, sviluppare e accompagnare la domanda culturale e turistica che insiste sulla nostra città”.