Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Giuseppe Bianchi, consigliere comunale di San Felice Circeo, invita all’attenzione del sindaco e del segretario comunale in merito alla odierna seduta dell’assise civica inerente materie di bilancio.
San Felice Circeo 01/08/2016
Al Consiglio Comunale
Al Segretario Comunale
Ai Capo Settore
SEDE
Oggetto: Comunicazioni inerenti la seduta del Consiglio Comunale del 02-08-2016
Io sottoscritto Consigliere Comunale Giuseppe Bianchi comunico la mia impossibilità di presenziare al Consiglio Comunale convocato per il giorno 02-08-2016, per improcrastinabili motivi di lavoro. Chiedo cortesemente al Segretario Comunale, Dott. Gianluca Torriero di far pervenire la presente al Sindaco e a tutti i Consiglieri Comunali all’inizio della suddetta seduta di Consiglio.
Comunico altresì che, a seguito della prima convocazione prevista per il giorno 30-07-2016, mi sono recato presso la sala del Consiglio in cui erano presenti i consiglieri Sig. Luciano Magnanti e il Dott. Giuseppe Schiboni, c’erano gli assessori: Dott. Eugenio Saputo, Dott. Egidio Calisi e Dott. Corrado Capponi, ma nell’aula adiacente; il Consiglio non si è svolto per mancanza del numero legale. Sicuramente i membri dichiarati assenti avranno avuto le loro valide motivazioni per non presenziare.
Prima di comunicare le mie considerazioni, che avrei argomentato se avessi potuto partecipare, sulla proposta di delibera n. 51 del 21-07-2016, relativa all’assestamento di bilancio e alla salvaguardia degli equilibri, voglio fare alcune osservazioni su due proposte di delibera: la n. 28 del 03/05/2016 e la n. 39 del 17/06/2016. Tali delibere saranno oggetto di discussione nel Consiglio Comunale che si riunirà, in seconda seduta, il 02-08-2016 alle ore 10:00.
Proposta di Delibera di Consiglio Comunale n. 28 del 03/05/2016
Ritengo corretto evidenziare, anche a vantaggio di chi, nonostante si appresti a votare, non ha letto per intero la documentazione relativa a tale debito fuori bilancio, che il responsabile del servizio che ha reso il parere tecnico, nella relazione illustrativa ha affermato: “Motivo per il quale non è stato adottato il provvedimento amministrativo di impegno: impossibilità ad acquisire preventivamente il CIG, stante la vigenza della centrale UNICA DI Committenza, di cui l’Ente era carente.”.
Proposta di Delibera di Consiglio Comunale n. 39 del 17/06/2016
Ritengo corretto evidenziare, anche a vantaggio di chi, nonostante si appresti a votare, non ha letto per intero la documentazione relativa a tale debito fuori bilancio, che il responsabile del servizio che ha reso il parere tecnico, nella relazione illustrativa ha affermato: “che il Responsabile del debito fuori bilancio di cui alla presente proposta di deliberazione è individuato nel Dr Francesco Zeoli il quale all’epoca dei fatti ricopriva la carica pro-tempore di Responsabile del Settore Tecnico Contabile e S.I.I.C.”.
Le suddette affermazioni, insieme agli inviti del Revisore Unico dei Conti espressi nei relativi pareri, fanno pensare che l’Ente dovrebbe attivarsi ed effettuare comunicazione formale alla Corte dei conti e, su mandato della stessa, azioni di recupero delle spese per i seguenti soggetti:
- Proposta di Delibera n 28: nei confronti degli organi esecutivi in quanto, per l’inerzia degli stessi, non era ancora stata deliberata la costituzione della Centrale Unica di Committenza e del relativo regolamento per il funzionamento, nonostante la normativa di settore fosse già vigente;
- Proposta di Delibera n 39: nei confronti dell’allora responsabile del Settore Tecnico Contabile e S.I.I.C. in quanto individuato, come detto, dall’attuale responsabile.
Di seguito riporto l’intervento che avrei letto, contenente considerazioni e riflessioni riguardanti la deliberazione sull’assestamento generale di Bilancio 2016 inclusiva della salvaguardia degli equilibri (proposta n. 51 del 21/072016), e le motivazioni per cui il voto sarebbe stato favorevole.
Oggi è in discussione una importante deliberazione riguardante l’assestamento generale di bilancio 2016 inclusivo della salvaguardia degli equilibri, argomenti questi su cui non siete riusciti ad intervenire. A questo punto occorre parlare del documento e comunicare le motivazioni che mi spingono a votare a favore. Probabilmente per disinteresse e mancanza di conoscenza, tale materia è considerata irrilevante per il governo, invece le politiche di bilancio determinano il vero volto e le politiche di un’amministrazione. Per l’assestamento e il riequilibrio 2016 il mio voto è favorevole soltanto perché in questa proposta di delibera, non è stato modificato in maniera significativa il Bilancio di previsione 2016, ad eccezione di alcuni aspetti che personalmente ritengo negativi e che affronterò nel corso dell’intervento. Lo affermo per sottolineare che nel bilancio assestato persistono ancora la maggior parte delle politiche che ho iniziato con la presentazione del Bilancio di previsione per l’anno 2014. Nel corso degli anni non avete apportato valore aggiunto se non nella quantificazione di qualche spesa esigua rispetto al volume complessivo delle entrate e delle spese (si vedano, ad esempio, le manifestazioni estive, la guardiania del centro storico d’estate, il progetto dell’acquedotto romano di piazzale San Francesco). Il mio lavoro è iniziato con la gestione del dissesto, proseguito con la definizione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato e, a partire dal 2014, con la determinazione del primo bilancio non approvato dal Ministero dell’Interno, tali impostazioni delle politiche di bilancio le ho completate in maniera organica con il bilancio di previsione 2015. In particolare per il bilancio di previsione 2016, nonostante non avessi più le deleghe, ho cercato di fornire indicazioni ma, poiché non ho potuto visionare i singoli capitoli, ho dovuto apprendere, purtroppo, che il ribaltamento del bilancio 2015 non è avvenuto sulle previsioni assetate, bensì sulle previsioni iniziali. Questo ha comportato che il bilancio 2016 non incorporasse le variazioni effettuate in corso di gestione e per tale motivo alcuni capitoli sono rimasti ad oggi sprovvisti di risorse. Nonostante si sia provveduto a fare una variazione in data 17 giugno, non sono state previste tutte le risorse per il pagamento dei molti debiti fuori bilancio oggi oggetto di discussione. Quanto appena detto si desume facilmente già dall’oggetto delle proposte, in quanto è frequente la dicitura “Prelevamento dal Fondo di Riserva”. Posso citare un ulteriore esempio, per chiarezza e per permettere a chi non ha competenze nella materia di seguire con meno difficoltà: si tratta del capitolo dove si spesano i pagamenti degli avvocati che difendono l’ente. Si può esaminare, a tal proposito, la Delibera di Giunta n. 119 del 20/07/2016 avente ad oggetto: OPPOSIZIONE AVANTI AL CONSIGLIO DI STATO AVVERSO L’ORDINANZA N. 158/2016, RESA DAL T.A.R. DEL LAZIO SEZIONE STACCATA DI LATINA NEL GIUDIZIO ASS.NA SPORTIVA CIRCEO FISCHING CLUB C/COMUNE DI SAN FELICE CIRCEO. NOMINA LEGALE – PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA. Osserviamo in questa circostanza che per l’Avvocato si è dovuto ricorrere ad un ulteriore prelevamento del fondo di riserva, si deduce facilmente che non è stata fatta una reale analisi delle esigenze sino a fine anno, nonostante sia stata approvata in Giunta una variazione sicuramente consistente dal punto di vista finanziario. Se si fosse utilizzato il bilancio assestato 2015, oggi avremmo un bilancio 2016 decisamente più aderente alla realtà. Prima di chiedere delle attività da effettuare nel corso della gestione e da realizzare in quel che resta di questo esercizio finanziario, voglio evidenziare come, in questo assestamento, si raggiunge l’equilibrio di parte corrente solo attraverso l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione per le spese correnti, per un importo pari a euro 360.110,02 che in realtà sembra non esistere, infatti, almeno dalla lettura della delibera di consiglio relativa all’approvazione del rendiconto 2015, si evince che la parte disponibile dell’avanzo è pari euro 34.905,37.
Prima di fornire ulteriori elementi ritengo opportuno chiarire, a chi tenta ancora di insinuare che la remissione delle deleghe da parte del sottoscritto sia una battaglia per la poltrona, che fa un clamoroso errore. La mia battaglia è per una nuova politica di cui avrebbe estremo bisogno il nostro paese e i nostri concittadini. È una battaglia per la correttezza, per scardinare quei vecchi meccanismi che molti ancora enunciano e soprattutto praticano. Io ritengo che la coerenza, la parola data e gli accordi sottoscritti debbano essere rispettati, non si può cambiare idea come si vuole, non è ragionevole né onesto intellettualmente affermare dei principi e comportarsi in maniera contraria ad essi. Questo è stato sancito nel programma elettorale che ci ha condotto alla vittoria, ma tali principi sono stati disattesi.
Anche chi ha sottolineato il mio comportamento negli ultimi Consigli, probabilmente non ha letto la mia lettera aperta di remissione delle deleghe oppure ha ignorato che io stesso l’ho dichiarato e specificato e ora lo ripeto a gran voce, sono stato io a decidere di lavorare su queste materie sino all’estrema possibilità di collaborazione, al fine di mantenere inalterate le politiche impostate in questi anni, per contribuire al benessere del nostro comune e dei suoi abitanti! Forse ancora avrei continuato ma, come più volte ho ribadito, la distanza mi impedisce di accedere agli uffici del Comune. La presenza è indispensabile per condurre un lavoro così impegnativo, l’assessorato mi avrebbe garantito almeno un giorno alla settimana. Faccio presente che scelsi il giovedì in funzione della disponibilità degli uffici sino al pomeriggio inoltrato. Ancora oggi voto favorevolmente perché ancora si tratta, sostanzialmente, del mio lavoro, non mi contraddico affatto, conservo la mia coerenza!
Fatto questo inciso, continuo il mio intervento e chiedo che vengano ripristinati gli investimenti per circa 500.000,00 euro che, tra la fine del 2014 e la fine del 2015, sono stati impegnati per realizzare un pezzo di efficientamento energetico che prevedeva la sostituzione dei lampioni del tratto che va da Piazzale Gemini, escluso, a Via Sabaudia, inizio pista ciclabile, e la parte iniziale di Via Roma sino all’incrocio con Via del Principe Stanislao Poniatowski. Ricordo che in questi tratti di strada sono presenti lampioni oramai obsoleti e fuori norma in quanto puntano la loro luce verso il cielo. Gli altri interventi di efficientamento di cui parlavo, riguardano la sostituzione dei corpi illuminanti dei lampioni dei seguenti tratti stradali: dalla chiesetta di La Cona sino alla fine di via Monte Circeo, tutta la provinciale Via Terracina inclusa nel comune di San Felice Circeo e dall’incrocio di via Poniatowski con Via Barone Giacchetti in direzione mare, sino alla fine della strada e via Serena. Non ho citato il primo tratto di via Poniatowski e Via Giacchetti in quanto tale intervento è stato realizzato nel corso della prima metà del 2015. Se tali investimenti saranno impegnati per la realizzazione dei lavori, si potrà migliorare il decoro urbano, aumenterà la possibilità di avere la bandiera blu anche per il prossimo anno e, infine, avremmo, nel prossimo futuro, un risparmio consistente sui costi dell’energia elettrica, che gravano sui cittadini, utilizzata per illuminare le piazze e le strade del paese.
Le suddette situazioni, illustrate sino ad ora, sono solo alcuni esempi che ho voluto riportare per chiarire e comprendere le dinamiche del lavoro svolto.
In sostanza, la deliberazione oggetto di approvazione non è altro che il frutto della gran parte del mio lavoro e sarà ancora utilizzato probabilmente sino al prossimo bilancio, si vive di rendita.
Voglio ora evidenziare alcuni comportamenti che mi fanno pensare e affermare che le logiche che hanno prevalso, in questa amministrazione, sono quelle che moltissimi cittadini ritengono deteriori, le stesse della cosiddetta prima repubblica, in cui i politici credevano e di conseguenza si comportavano in modo tale da effettuare le proprie scelte senza confrontarsi finanche con i grandi principi sanciti dalla Costituzione, mi riferisco all’imparzialità. Tale principio, che guida la Pubblica Amministrazione, è sancito dall’art. 97 della Costituzione. Le Pubbliche Amministrazioni hanno l’obbligo di svolgere ogni attività evitando discriminazione e arbitrio nell’attuazione dell’interesse pubblico.
Come si è comportata questa amministrazione dal punto di vista dell’imparzialità? Esaminiamo tre casi in cui c’è, in presenza o meno di atti amministrativi, una gestione che io credo sia parziale. Preannuncio che sto parlando di tre Associazioni che per un periodo di tempo, più o meno lungo, hanno occupato o occupano un locale pubblico o uno spazio pubblico.
Sede dell’associazione sportiva “Circeo Fishing Club”: il Presidente dell’associazione era inizialmente grande amico del Sindaco, qualche anno dopo lo stesso Sindaco smentisce una delibera con cui era stata assegnata la sede motivando tale scelta con l’argomento del dissesto. Non solo ha dato lo sfratto a questa associazione, ma ha fatto richiedere, così come previsto da regolamento comunale, il dovuto per tale occupazione.
Sede dell’associazione “La voce delle Donne”: tale associazione occupa un locale del comune che si trova in via Roma, a Fontana Copella. E’ da accertare se la suddetta associazione abbia mai dato un contributo al Comune. In questo caso non è stato prodotto nessun atto e sembrerebbe che il dissesto non sia mai stato deliberato.
Occupazione del suolo pubblico “Associazione sportiva per il Padel”: questa vicenda si è sviluppata in due periodi distinti; il primo periodo riferibile al 2015 quando, con due deliberazioni, non fu previsto il canone di pagamento del suolo pubblico poiché si riteneva che i ragazzi di San Felice potessero giocare gratuitamente e, invece, l’Associazione li ha semplicemente privati di uno spazio pubblico al solo fine di poter incassare un po’ di soldi durante il periodo estivo attraverso l’affitto del campo e la vendita delle bibite. Scaduto il tempo previsto, l’associazione ha continuato ad occupare lo spazio senza permettere a nessuno di utilizzarlo e liberandolo solo a seguito della pressione dell’opinione pubblica e di esposti presentati ai Vigili Urbani. La stessa associazione ha dovuto provvedere alla rimozione, ma la storia non finisce qui. Nel 2016, nel provvedere alla riassegnazione dell’area, alla stessa Associazione, la Giunta non ha proceduto con un avviso pubblico ma si è basata sull’unica richiesta pervenuta. Nella delibera di quest’anno si è previsto il pagamento del canone, così come da regolamento, ma in questo caso non c’è traccia di richiesta del canone per l’occupazione pregressa, quella del 2015.
Questi esempi non testimoniano l’imparzialità con cui operano il Sindaco e la Giunta. Il canone di occupazione, sia di un locale, sia di un’area, se previsto, va applicato a tutti e non è possibile discriminare un’associazione rispetto a un’altra, e questo non lo dico io ma, come prima detto, è sancito dalla Costituzione Italiana. Credo che quanto affermato debba far riflettere il Segretario Comunale e l’intera macchina amministrativa e fare in modo che sia applicato l’articolo 97 della Costituzione, formulando parere negativo nel caso in cui gli atti proposti siano in contrasto con tale principio.
Non faccio commenti personali, che pure sarebbero semplici e pungenti, resto neutrale proprio a dimostrazione della mia stessa natura che mi impedisce di tradire la mia dignità, i miei valori e soprattutto la verità!
Il Consigliere Comunale
F.to Giuseppe Bianchi