Università La Sapienza e Nato collaboreranno a un progetto di ricerca nell’ambito del programma Science for Peace and Security, istituito dalla Nato stessa. Il coordinamento scientifico è affidato al Dipartimento di Scienze e Biotecnologie medico-chirurgiche di Latina.
Il progetto riguarda un “biosensore nanotecnologico basato su cristalli liquidi fotosensibili – NANO-LC” e sarà sviluppato da un team internazionale e multidisciplinare coordinato da Luciano De Sio del Dipartimento di Scienze e Biotecnologie medico-chirurgiche di Latina, diretto da Antonella Calogero, afferente alla facoltà di Farmacia e Medicina presieduta dal preside Carlo Della Rocca. Il progetto si avvale anche della collaborazione di Kwang-Un Jeong della Jeonbuk National University (Repubblica di Corea). Air Force Research Laboratory (USA) che assisterà il team internazionale durante la fase di ricerca e sviluppo, orientando l’evoluzione della ricerca verso la messa a punto di un dispositivo industrialmente rilevante. Ieri il primo meeting per via telematica.
“NANO-LC – si legge sul sito de La Sapienza – mira a sviluppare un nuovo biosensore nanotecnologico utilizzato per la rilevazione di batteri nocivi che possono essere dispersi, intenzionalmente o involontariamente, nelle acque potabili. La contaminazione di condotte idriche con patogeni o biotossine, potrebbe essere utilizzata come un’arma biologica di distruzione di massa, per questo essa ѐ una questione di biosicurezza particolarmente rilevante”. “Il dispositivo – si spiega ancora – combina innovative tecnologie basate sui cristalli liquidi con i vantaggi delle nanotecnologie. Infatti, un array di nanoparticelle d’oro funzionalizzate chimicamente (per la selezione di patogeni specifici) verrà ricoperto con un film sottile di cristallo liquido fotosensibile (per il rilevamento dei patogeni in tempo reale). I due strati funzionali saranno integrati con circuiti microfluidici che consentiranno il controllo dell’interazione tra patogeni e biosensore”.