Arresti Camera di Commercio, ecco chi sono i due accusati

Due funzionari della Camera di Commercio di Latina, Giuseppe Luciano e Andrea Di Stefano, sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione continuata, con Di Stefano anche accusato di truffa aggravata per presunte false attestazioni di presenza in servizio. Le accuse nascono da un’indagine avviata nel 2021, a seguito di una verifica fiscale su una società. Secondo le autorità, i due avrebbero stabilito un vero e proprio tariffario per agevolare o velocizzare pratiche amministrative legate alla chiusura o al trasferimento di sedi aziendali, cancellazioni dal registro delle imprese e liquidazioni.

Il sistema operativo prevedeva che Luciano, addetto all’Ufficio Registro delle imprese, individuasse aziende o professionisti che necessitassero di semplificazioni burocratiche, per poi richiedere somme di denaro in cambio del “servizio”. Di Stefano, funzionario all’Ufficio bilanci, si occupava quindi di gestire direttamente le pratiche e forniva le direttive a Luciano. Le intercettazioni hanno permesso di scoprire che i pagamenti oscillavano tra 250 e 1300 euro, effettuati in contanti o tramite ricariche PostePay. In alcune conversazioni registrate dagli inquirenti, i funzionari parlano esplicitamente degli importi richiesti e del pagamento di una prima tranche di 650 euro, completata successivamente.

Nell’ordinanza del gip Giuseppe Cario emerge una descrizione dei ruoli dei due indagati, con Luciano considerato il “procacciatore” dei clienti e Di Stefano il gestore delle operazioni. Il giudice ha evidenziato la presunta spregiudicatezza di Di Stefano e la voracità economica che avrebbe motivato le sue azioni. Altri sette individui risultano indagati a piede libero, tra cui due commercialisti e alcuni liquidatori, accusati di essere parte del sistema corruttivo.

I due funzionari della Camera di Commercio avranno prossimamente la possibilità di difendersi davanti al giudice per le indagini preliminari.