Area “ZES” ed economia del Lazio Sud. Perché penalizzare imprese e attività del basso Lazio? Bene la Politica che fa “sistema”

Economia & imprese

Rubrica settimanale 

A cura di Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it

Ivan Simeone

Il dibattito intorno all’area ZES (Zone Economiche Speciali) non è certamente una divagazione estiva ma, in questi giorni, si stanno impostando scelte politiche che impatteranno non positivamente sul sistema economico delle imprese delle province di Latina e Frosinone, qualora non si inverta la rotta intrapresa. 

L’intero sistema delle imprese ed attività, piccole o grandi che siano, è a rischio a causa di una concorrenza artefatta da apposite direttive.

Di fatto oggi ci si ritrova ad avere un regime amministrativo e fiscale privilegiato per chi fa impresa in Campania e nel Sud dell’Italia; un sistema che penalizza le imprese “di confine” del Lazio. La Regione Lazio deve intervenire. 

Bene fa il Presidente della Commissione delle Attività produttive della Regione Lazio, l’on. Enrico Tiero, da tempo sensibile alle incertezze che attanagliano le nostre imprese locali, a portare avanti un pressing sul problema, ma bisogna che tutto “il sistema” politico ed economico del Basso Lazio alzi la voce a sostegno del sistema delle nostre piccole e medie imprese locali. Non dimentichiamoci che sostenendo le piccole imprese si sostiene anche tutto l’indotto e le attività commerciali ed artigiane territoriali.

Giusto per una maggiore informazione, ricordiamo che essere all’interno di una “ZES” significa avere un potenziamento di infrastrutture, una maggior efficienza nell’ambito logistico, una diminuzione della burocrazia con “il potenziamento delle Autorizzazioni Uniche con lo Sportello Unico Digitale e non pochi sgravi fiscali per ogni forma di investimento dall’acquisto di immobili a quello di attrezzature e impianti. Il problema lo ha sviscerato analiticamente il documento della CCIAA Frosinone-Latina cui ci richiamiamo.

Se vogliamo andare ad analizzare la situazione della nostra economia, studiando le non poche analisi elaborate; vedi banca d’Italia, vedi i dati delle principali Confederazioni imprenditoriali, la CGIA di Mestre, l’analisi SVIMEZ, la CCIAA Frosinone Latina… ci rendiamo conto come il tessuto imprenditoriale del Lazio Sud, eccezione fatta per l’area metropolitana di Roma che ha dinamiche economiche ben differenti, registra un lento, quasi impercettibile ma costante impoverimento, fatta eccezione del farmaceutico che si sta dimostrando uno (se non l’unico) distretto produttivo cardine locale.

L’analisi di Banca d’Italia mette “nero su bianco” quanto ormai tutti noi, che giornalmente operiamo con il mondo delle imprese ed attività, conosciamo molto bene. Ristrettezze del credito maggiormente per le micro-attività, aumento di tassi e utenze varie che stanno mettendo in crisi le piccole e medie imprese, una economia “del quotidiano” che fa fatica a girare, una diminuzione dell’attività nell’industria.

Interessante l’analitica relazione della Camera di Commercio di Frosinone–Latina (Basso Lazio e zona economica speciale per il mezzogiorno un approccio imprenditoriale condiviso) che analizza gli andamenti economici delle due province del “Basso Lazio”. 

Vedi:  HYPERLINK “https://www.frlt.camcom.it/sites/default/files/contenuto_redazione/notizie/file/Un%20approccio%20territoriale%20condiviso.pdf” https://www.frlt.camcom.it/sites/default/files/contenuto_redazione/notizie/file/Un%20approccio%20territoriale%20condiviso.pdf 

Ora sta alla Politica nel suo complesso ad intervenire per sostenere l’ampliamento della ZES al Basso Lazio. Si badi bene che parliamo di due province che generano produzione e che insieme –sempre dai datti della CCIAA- hanno un tessuto imprenditoriale di oltre 105 pari al 17% del valore regionale del Lazio, hanno una industria agricola e manifatturiera che produce oltre il 40% del valore aggiunto che i due settori realizzano nel Lazio e le imprese del “Basso Lazio” contano il 50% di tutte le esportazioni regionali. E non abbiamo conteggiato tutto l’indotto fatto di partite IVA, il mondo del commercio e delle aziende artigiane. 

Che dire? La politica faccia “sistema” anche per la produzione delle nostre province. Bisogna trovare una soluzione!