Il progetto che nasce per promuovere occasioni di socialità e la cultura della tutela ambientale, attraverso la sottoscrizione di una convenzione permette di affidare a residenti, famiglie e associazioni uno spazio di proprietà del Comune di Aprilia per la produzione di ortaggi, piante officinali e fiori a uso personale, famigliare e associativo.
La riapertura dei termini per l’affidamento degli spazi nel quinquennio 2022-2027, come previsto dalla determinazione 67 del 17 Novembre scorso a firma del dirigente del settore Ambiente ed Ecologia, darà all’amministrazione la possibilità di affidare le otto nuove aree realizzate quali opere compensative e quelle tornate disponili dopo la rinuncia degli affidatari o delle quali l’ente si riappropriato ravvisando situazioni di incuria. Oltre ai requisiti specificati dal bando e necessari per poter presentare domanda, l’amministrazione provvederà a stilare una graduatoria con l’attribuzione di un punteggio basato sul valore dell’Isee, sulla composizione del nucleo famigliare, sulla situazione sociale, sull’età del richiedente e sulla capacità di apportare migliorie rispetto all’assegnazione precedente (ad esempio realizzando un impianto di irrigazione, la recinzione di ingresso o sostituendo il bauletto per gli attrezzi.
Fermo restando le domande già pervenute, per rispondere all’avviso ci sarà tempo fino al 20 Dicembre 2023.
“Si tratta di spazi sottratti al degrado – commenta l’assessore all’ambiente Vittorio Marchitti – ma che acquisiscono un forte valore sociale proprio in relazione al progetto, pensato per promuovere momenti di aggregazione, di socialità, garantendo uno scambio intergenerazionale e culturale. L’orto e la possibilità di coltivare un proprio appezzamento, permette di sperimentare in prima persona tecniche di coltura biologica, beneficiare di prodotti che seguono la stagionalità e a km 0, a tutto vantaggio della salute e della qualità della vita. Un’occasione in più per educare anche i giovani, le nuove generazioni, al rispetto dell’ambiente e alla lotta al degrado in un contesto urbano, che in questo caso si realizza attraverso il recupero delle tradizioni”.