L’ex sindaco rimarrà agli arresti domiciliari nella sua residenza. Il Tribunale del Riesame di Roma ha sostanzialmente confermato l’ordinanza emessa dal Gip della capitale, che prevedeva misure cautelari per 25 persone indagate. Tra queste, la maggior parte ha ricevuto il provvedimento di detenzione in carcere, mentre due sono ai domiciliari e altre due soggette a misure interdittive.
Lanfranco Principi, dimessosi recentemente dal ruolo di sindaco, aveva richiesto tramite il suo legale Andrea Barbesin la revoca o la modifica della misura cautelare degli arresti domiciliari, dopo che una precedente istanza era stata respinta dal Gip durante l’interrogatorio di garanzia. Le sue dimissioni avrebbero potuto influire sulla valutazione dei presupposti per la misura cautelare, come la presenza di gravi indizi di colpevolezza, il rischio di inquinamento delle prove, la possibilità di fuga o la reiterazione del reato. L’allontanamento dagli uffici comunali e il sequestro dei documenti, insieme all’eventuale adozione di altre misure che evitassero contatti con altri indagati, potevano rappresentare fattori rilevanti nella decisione del Tribunale.