I tempi per un’alleanza tra Latina bene comune e Partito democratico sono scaduti. I consiglieri Enrico Forte, Nicoletta Zuliani e Alessandro Cozzolino hanno spiegato come ormai “Le ragioni dell’accordo si sono consumate”. Resta aperto un piccolo spiraglio.
“Un accordo tra Partito Democratico e Latina Bene Comune si comprende solo in una prospettiva di progetto futuro per Latina – hanno detto – e per le aspettative dei cittadini in termini di sviluppo, di qualità dei servizi e di qualità della vita.
Il Pd ha avuto la forza e la costanza di sconfiggere la destra attraverso la battaglia politica di opposizione e di proposta e attraverso un impegno determinato sul versante della criminalità creando le condizioni per il cambio di Governo nel 2016, creando i presupposti per far sì che Latina voltasse pagina.
Tuttavia la città arranca e non basta averla liberata dalla morsa della destra così carica di responsabilità negative se poi il Governo della città non riesce a dare risposte adeguate”.
“La posta oggi – hanno continuato – è altissima: ottenere la fiducia dei cittadini per un governo capace di far riprendere a Latina un percorso di sviluppo, di crescita e di innovazione compresso e annientato dalle continue scelte sbagliate della destra che ha prodotto fallimenti a ripetizione. Questo è l’unico motivo per cui il Pd ha dato la propria disponibilità per mettere a disposizione della città la propria capacità di governo e di essere forza di governo provinciale, regionale e nazionale. Per dare forza alla discontinuità rappresentata da Coletta, il Pd ha accettato una trattativa inusuale sia per i tempi che per il metodo.
Il Pd ha indicato, attraverso i propri organismi di partito e all’unanimità, degli obiettivi di governo da realizzare in un anno e mezzo ed ha offerto i nomi degli assessori per i settori che gli venivano riservati, con responsabilità e con uno sforzo teso a raggiungere l’unità al proprio interno, a garanzia di solidità e della prospettiva dell’azione da intraprendere”.
“A distanza di oltre 4 mesi crediamo che i tempi non concedano neanche un minuto di più di quelli trascorsi. La città e i problemi dei cittadini non attendono complicate e incomprensibili incertezze senza peraltro che i temi programmatici proposti abbiano riscontrato nette o insuperabili diversità vedute. Le ragioni dell’accordo ormai si sono consumate.
Il segnale necessario, immediato e chiaro di volontà concreta da parte del sindaco Coletta di chiudere la trattativa e di farsi garante e interprete di una maggioranza più ampia, nuova e composita, al fine di superare i motivi della condizione di stallo ad oggi non è arrivato.
Il trascorrere del tempo ormai oltre ogni ragionevole misura si scontra con i presupposti che originariamente il Pd aveva posto come indispensabili per condividere con Lbc lo scorcio finale di questa esperienza amministrativa avendo come obiettivo la possibilità di incidere nel governo cittadino e in particolare nei settori che gli venivano affidati.
La costruzione di un’alleanza cittadina tra forze politiche e civiche per lo sviluppo di Latina non è un tema che può essere preoccupazione principale del solo Pd, ma dovrebbe essere, e ci auguriamo sia, questione prioritaria nell’agenda politica del sindaco Coletta e di LBC.
Per la funzione ricoperta e per le prerogative che a tale funzione rimandano, dovrebbe essere principalmente in capo al primo cittadino e conseguentemente al suo movimento politico la responsabilità di non cedere all’illusione dell’autosufficienza, con il rischio concreto che Latina possa tornare indietro.
Il PD non abdicherà al suo ruolo di cardine nella costruzione di un’alleanza con le forze politiche e civiche per assicurare alla città capacità di governo in grado di rispondere alle attese dei cittadini, stanchi di retorica senza risultati amministrativi degli oltre venti anni di destra.
Latina ha bisogno di essere finalmente governata per risolvere i problemi della comunità e per migliorare la qualità della vita delle persone ridando speranza e futuro si latinensi”.