Il Comune di Aprilia sconfitto, dopo una lunga serie di ricorsi ed oltre dieci anni, anche in Cassazione.
I giudici hanno dato ragione alla società Acqualatina su una vicenda giudiziaria durata oltre un decennio ed avviata nel 2006.
Nel mirino gli accordi stretti dall’amministrazione Santangelo con la società che gestisce il servizio idrico.
Il procedimento legale era stato avviato al fine di accertare l’inefficacia e/o la nullità dello statuto e dei patti parasociali di Acqualatina, allo scopo di giungere alla dichiarazione che il Comune di Aprilia non fosse socio della società.
Nonostante una serie di pronunce sfavorevoli, il Comune di Aprilia ha deciso di andare avanti.
A nulla era servito, infatti, quanto disposto dal tribunale di Latina nel 2008 che aveva giudicato infondato il ricorso da parte dei cittadini.
Sentenza che, dopo l’impugnativa, era stata confermata dalla Corte d’Appello di Roma nel 2014.
Noncurante dei pronunciamenti, infatti, il sindaco Terra aveva scelto la strada dell’ennesimo ricorso.
Ma il 21 ottobre 2019 la Cassazione ha confermato quanto già disposto dal tribunale di Latina e dalla Corte d’Appello di Roma, dichiarando inammissibile il ricorso promosso dal Comune di Aprilia.
L’iter legale, dunque, conferma il legittimo ruolo di gestore di Acqualatina e la piena validità del suo operato, così come il ruolo di socio del Comune di Aprilia che, pertanto, è chiamato ad agire come tale.