“Dalle pagine dei quotidiani locali dei giorni scorsi ho appreso con piacere quanto espresso nella nota dei consiglieri Campagna, D’Achille e Giri di Lbc relativamente ad un’apertura sul tema del ‘Wi-Fi pubblico’”. Il consigliere comunale Matteo Coluzzi, firmatario della mozione bocciata da una parte della maggioranza, torna sull’argomento: “Durante il Consiglio Comunale di mercoledì 28 Settembre tale posizione (quella di Campagna, Giri e D’Achille, ndr) era già stata scandita dalla scelta di astenersi in fase di votazione, contrariamente al voto negativo della gran parte dei consiglieri appartenenti al gruppo di maggioranza. La scelta dell’astensione si è dimostrata un chiaro segno del non volersi attenere alle scelte di una maggioranza che, in maniera evidente, non ha voluto interpretare con il giusto spirito una mozione nell’interesse della Città e del suo sviluppo verso il campo dell’innovazione. Forse perché, come espresso durante la dichiarazione di voto, poco prima era già stata votata all’unanimità una mozione (presentata sempre dal sottoscritto) relativa alla valorizzazione della Rete Museale? Sarebbe stata una pecca votare due mozioni, con due temi del tutto condivisibili e presenti anche nel programma elettorale di Lbc, durante la medesima seduta? Dallo sviluppo della discussione si evince che probabilmente non c’è stato un motivo di fondo basato sulla ‘forma’ e sui contenuti ma piuttosto una chiusura di carattere politico. E’ stato fatto riferimento ad una ‘bocciatura sui tempi e non nel merito della proposta stessa’, ma resta veramente difficile capire a quali tempistiche venga fatto riferimento dal momento che nella mozione stessa non era assolutamente specificato nulla di tutto questo (come più volte sottolineato durante l’argomentazione del tema in aula).
Oltre a questo l’ulteriore motivazione avanzata è stata che “il Wi-Fi fa male alla salute”.
“Argomentazione capziosa – continua Coluzzi – senza riscontri pratici, dato che il Comitato scientifico sui rischi sanitari emergenti della Commissione Ue (SCENIHR, pubblicazione del 20 Gennaio 2015 ), l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità ) e l’Istituto Superiore di Sanità affermano che non ci sono evidenze scientifiche di danni alla salute dei campi elettromagnetici a radiofrequenza generati dai sistemi WiFi e che i livelli di esposizione sono molto inferiori ai limiti di esposizione raccomandati a livello internazionale e a quelli in vigore in Italia. Il segnale Wi-Fi viene insomma a far parte di quel normale inquinamento elettromagnetico di fondo che è generato, ad esempio, dai segnali radio e TV. Senza prendere in considerazione che la lunghezza d’onda dei segnali Wi-Fi (pari a 12 cm) è la stessa che caratterizza la radiazione cosmica”.
“L’intento da parte del sottoscritto – sono sempre le parole di Coluzzi – era semplicemente quello di sollecitare Sindaco e Giunta attraverso un impegno, con la finalità di fissare questo tema come indirizzo comune e dare un messaggio fondamentale: Latina inizia davvero a guardare lontano gettando le basi per l’implementazione di strumenti innovativi. Per questo motivo il Wi-fi pubblico non deve essere definito un punto di arrivo, bensì un punto di partenza ed un servizio ordinario e non straordinario che dovrebbe essere parte integrante di una Città contemporanea. Uno strumento di base sul quale poter sviluppare progetti a 360 gradi”.
“Rinnovando l’apprezzamento – conclude il consigliere – per la posizione presa da una piccola parte della maggioranza, resta la delusione per l’ennesima occasione persa per una realtà come la nostra che spesso e volentieri viene accusata di guardare troppo al passato e poco al futuro”.